Presunto sabotaggio ai danni dell’ospedale Di Maria di Avola. "Non permetterò a nessuno di continuare con questa campagna di odio e allarme nei confronti della struttura mettendo a repentaglio la salute dei pazienti”. È su tutte le furie il sindaco di Avola, Luca Cannata, dopo quanto accaduto lo scorso fine settimana.
Cannata parla di un vero e proprio sabotaggio, la chiusura improvvisa e mai accaduta (da 40 anni almeno) della valvola che permette il passaggio dell’acqua dall’acquedotto comunale all’ospedale. Il responsabile dei servizi tecnici dell’ospedale Di Maria di Avola ha presentato una denuncia ai Carabinieri, infatti, perché a causa della mancanza di acqua potabile si è prefigurata un’interruzione di pubblico servizio o di pubblica utilità. L’ospedale ha subito chiesto (e ottenuto) la fornitura di acqua attraverso l’autobotte comunale, che ha coperto per sei ore il 50% del fabbisogno. Successivamente, dopo un nuovo sopralluogo in contrada Petrara dov’è ubicato il pozzetto, il tecnico del Comune è riuscito a risolvere il problema aprendo la valvola con utensile idoneo e permettendo così il regolare deflusso dell’acqua.
Si era inizialmente pensato che la carenza idrica potesse dipendere dall’intasamento delle tubazioni da infiltrazioni dovute a un guasto di una settimana di giorni fa, ma la chiusura di questa valvola fa propendere i tecnici del Comune per la manomissione volontaria. “Noi non abbiamo fatto mancare l’acqua – conclude Cannata – ma qui qualcuno vuole causare disservizi all’ospedale di Avola. È inammissibile e chiediamo la condanna severa di questo gesto e la fine delle campagne e azioni contro l’ospedale di Avola. Noi continueremo a denunciare una situazione tanto assurda quanto impensabile e se ancora qualcuno non lo avesse capito l’ospedale con me sindaco non verrà toccato e, anzi, come già abbiamo fatto in questi anni sarà potenziato per garantire a tutti migliori diritti sanitari”.