Autostrada Rosolini-Ispica-Modica, dopo il tavolo con l’assessore Falcone, intervengono le Cna di Ragusa e Siracusa. “L’incontro tecnico, tenutosi nei giorni scorsi, negli uffici del Cas al casello di Rosolini, è stato utile per fare il punto sul reale stato dei lavori, dopo l’incontro ufficiale avuto alla Prefettura di Ragusa il 24 gennaio scorso”.
Ad affermarlo Pippo Gianninoto, segretario della Cna territoriale di Siracusa e Carmelo Caccamo, responsabile della Cna di Ispica e Modica. “Era necessaria – aggiungono i due rappresentanti della Cna – una verifica del cronoprogramma dei lavori e la verifica è stata positiva: i lavori procedono bene e possono aumentare di intensità nei prossimi giorni poiché il cantiere è stato riorganizzato. Diamo atto all’assessore regionale Marco Falcone del grande lavoro svolto, molto complesso, fatto fin ad ora; come dell’azione svolta dalle imprese fornitrici e sub appaltatrici insieme all’associazione datoriale Cna, tutti hanno messo impegno e capacità a far ripartire l’opera attraverso la continua collaborazione con Cosedil Spa, società appaltatrice. Ad oggi il Cas ha anche mantenuto l’impegno del pagamento delle somme pregresse di propria competenza”.
La Cna evidenzia come, tuttavia, rimangano ancora aperte questioni di grande rilevanza. “Innanzitutto – aggiungono Gianninoto e Caccamo – si attende l’esito del concordato Cosige dal quale deriveranno ulteriori somme pregresse importanti per circa 30 imprese del territorio siracusano e ragusano. Dal tavolo tecnico, poi, è emersa grande responsabilità a seguito del confronto schietto tra la deputazione nazionale e regionale locale, il sindaco di Ispica, il direttore generale del Cas, il presidente e vicepresidente del Cas, la Cosedil spa, la direzione dei lavori e l’assessore Falcone. Come Cna abbiamo informato delle preoccupazioni delle piccole imprese sia che abbiano ripreso a lavorare o che potranno farlo a breve, imprese che sono e saranno volano per realizzare quest’opera nei tempi giusti. Preoccupazioni che derivano dalla difficoltà dell’accesso al credito di queste piccole imprese, poiché le banche e le aziende che producono materie prime, come il cemento, chiedono molte più garanzie di prima visto il fallimento delle più grandi imprese di costruzioni dell’Italia.
E quindi abbiamo chiesto una struttura organizzativa ancora più efficiente al Cas per riuscire a pagare i Sal in tempi veramente europei senza ritardo alcuno e alla Regione di intervenire con le banche ed anche con gli istituti finanziari pubblici, come l’Irfis, per supportare le piccole imprese a reperire la liquidità finanziaria necessaria ad allestire i cantieri, nella considerazione che si tratta di un grande opera di circa 120 milioni di euro e che per raggiungere il pieno regime dell’esecuzione dei lavori occorre coinvolgere tutte le imprese del territorio che avevano svolto i lavori nella prima fase”. Altra questione sollevata dalla Cna di Ragusa e Siracusa a tutti i partecipanti al tavolo, rivolta in maniera pressante però a chi rappresentava le istituzioni regionali e nazionali, è stata la richiesta del pagamento per intero delle somme vantate per i lavori svolti e non ricevute con il consorzio Cosige, oggi in concordato.
Le imprese fornitrice e sub appaltatrice hanno firmato un atto transattivo con Cosedil in cui riusciranno a recuperare dal totale delle somme dovute per lavori svolti circa il 40%. Atto sottoscritto con grande senso di responsabilità per permettere da un lato alla nuova committente Cosedil di riprendere nel più breve tempo possibile i lavori, com’è avvenuto, e dall’altra aiutare i commissari di Cosige a chiudere il concordato. “Questo atto, però, non può essere penalizzante per queste imprese – sottolineano Gianninoto e Caccamo – che possono perdere il 60% delle loro somme spettanti, alcune tra l’altro costrette anche alla liquidazione dell’impresa, mentre altre imprese sia in Sicilia (fallimento Cmc), o in Italia, possono attingere al fondo di solidarietà creato con la legge “Salva imprese” del decreto Crescita con una percentuale ben più sostenuta.
Le imprese devono avere pari dignità e opportunità e tutte devono poter recuperare il massimo delle somme spese e perse per realizzare le opere pubbliche di fondamentale importanza per il Paese. Sia nella superstrada Agrigento-Caltanissetta che nella Siracusa-Gela. Quindi, tutta la deputazione nazionale e regionale è stata invitata a battersi perché nella conversione del decreto Crescita la legge possa prevedere anche l’inserimento delle imprese che hanno lavorato sulla Siracusa Gela, attualmente escluse, e che solo per grande responsabilità hanno sottoscritto l’atto transattivo”.
L’assessore Falcone ha recepito questa istanza impegnandosi a discuterne immediatamente con il Governo nazionale per rafforzare il fondo di solidarietà ed estenderlo anche alle imprese della Sicilia orientale, ma poiché tale fondo non ha le risorse necessarie per ristorare le tantissime imprese italiane sub appaltatrici di grandi aziende fallite, ancora il Governo siciliano è disponibile ad intervenire con somme proprie se la legge arriverà a prevedere che tali somme possono andare esclusivamente alle imprese siciliane.