A Torino e’ il giorno dello sgombero delle ultime due palazzine del Moi, l’ex villaggio olimpico da anni occupato da profughi e famiglie di migranti. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso iniziato a novembre 2017, e che ha visto la collaborazione di Prefettura, Questura e Comune di Torino insieme a Diocesi, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo.
"Dopo lunghi anni di occupazione, e’ finalmente in corso la liberazione definitiva delle palazzine MOI, che sta procedendo serenamente, come da programma", afferma la sindaca Chiara Appendino, mentre la vicesindaca Sonia Schellino ha chiarito che "le persone avranno subito un posto dignitoso dove vivere" e saranno inserite in un percorso "che avra’ al centro il lavoro, dobbiamo aiutare le persone a riprendere in mano la loro vita". Nelle palazzine risiedono complessivamente circa 350 cittadini extracomunitari (143 nella grigia e 198 in quella arancione).
Le nazionalita’ prevalenti sono Somalia, Nigeria, Mali, Niger, Costa d’Avorio, Guinea, Gambia, Ghana, Etiopia, Senegal. Nei prossimi giorni e’ previsto il completamento delle operazioni di messa in sicurezza degli edifici sgomberati, "onde evitare nuove, arbitrarie intrusioni", spiegano fonti del Viminale, che chiariscono come l’intervento complessivo sia stato possibile grazie a una serie di finanziamenti del Ministero dell’Interno e, da ultimo, dal contributo deliberato dalla Regione Piemonte. "Avanti con gli sgomberi e il ritorno alla legalita’ in tutta Italia, dopo anni di attese e silenzio: oggi e’ una splendida giornata per Torino, dalle parole ai fatti.
Il ringraziamento alle Forze dell’Ordine e alla questura in particolare, alla prefettura, al Comune ed ai privati che hanno collaborato e’ doveroso", commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.