La dieta ipoglicemica per il diabete e per dimagrire mangiando in salute è semplice da seguire. La dieta ipoglicemica prevede una serie di alimenti freschi ed in particolare verdure e frutta di stagione.
Ma vediamo cosa si mangia in un esempio della dieta ipoglicemica per il diabete e per dimagrire.Colazione: un bicchiere di latte scremato e due fette biscottate integrali. Spuntino: uno yogurt magro. Pranzo: una porzione di pesce magro a scelta tra merluzzo,nasello, sogliola, palombo e verdure di stagione. Merenda: frutta freesca esclusi uva, fichi, banane, pesche, cachi, kiwi. Cena: una porzione di carne magra a scelta tra manzo, vitello, pollo o tacchino e verdure di stagione. Come facciamo sempre nelle diete pubblicate sul nostro sito raccomandiamo di chiedere il parere del proprio medico o di uno specialista prima di seguire qualsiasi dieta o regime alimentare dietetico soprattutto se si soffre di varie patologie tra cui il diabete o malattie ai reni. Infine ricordiamo che la dieta sopraelencate è indicativa e che la dieta va sempre elaborata e preparata da un medico specialista in base alle singole caratteristiche della persona.
Ma cos’è l’indice glicemico? L’ indice glicemico (IG) di un alimento, come spiega la Società Italiana di Diabetologia (Sid), indica l’incremento glicemico indotto dall’ingestione di una porzione di quell’alimento rispetto ad uno di riferimento (glucosio o pane bianco), a parità di contenuto di carboidrati. L’indice glicemico è espresso in termini percentuali: un alimento con un indice glicemico di 50% determina un innalzamento della glicemia pari alla metà di quello indotto dal glucosio oppure dal pane bianco. Ad esempio, 50g di carboidrati contenuti in una porzione di 100 g di fagioli secchi (alimento a basso indice glicemico) hanno un minor impatto sulla glicemia rispetto allo stesso quantitativo di carboidrati contenuti in una fetta di pane di 90g (alimento ad elevato indice glicemico).
L’IG tiene conto solo della qualità dei carboidrati mentre la risposta glicemica ad un alimento è influenzata anche dalla quantità di carboidrati, per questo motivo è stato introdotto un altro indice chiamato “Carico Glicemico” che meglio esprime l’impatto dei carboidrati sulla glicemia. Il carico glicemico (CG) si calcola moltiplicando il valore dell’indice glicemico per la quantità di carboidrati dell’alimento diviso 100.L’IG ed il CG sono molto utili per predire l’effetto sulla glicemia di un pasto misto, ossia un pasto che è composto da cibi con IG molto differenti.
Per ottenere il CG dell’intero pasto si moltiplica la percentuale di carboidrati contenuta in ciascun alimento per il suo indice glicemico e quindi si sommano i risultati ottenuti per ciascun componente del pasto.L’IG può essere influenzato da una serie di fattori che ne causano una certa variabilità (il contenuto di grassi e di proteine del pasto, il contenuto in fibre, il processo tecnologico utilizzato per la produzione degli alimenti, il tipo e la durata di cottura). Il consiglio è, comunque, quello di utilizzare l’IG per la scelta di alimenti ricchi in carboidrati.
La dieta per il diabete è essenziale per vari motivi: il livello glicemico dipende anche, ma non solo, dai carboidrati (zuccheri) che vengono ingeriti con la dieta; l’introito di grassi va controllato per correggere la dislipidemia spesso frequente nel diabete tipo 2; l’eccesso di peso corporeo, che contribuisce allo sviluppo del diabete tipo 2, va corretto con un introito di calorie inferiore alle calorie consumate. La terapia dietetica va idealmente definita con un dietista e deve tenere conto di età, tipo di diabete e sua terapia, obiettivi di peso corporeo, consuetudini e preferenze alimentari, disponibilità economiche, svolgimento di attività fisica o sport. In altre parole la dieta va personalizzata e periodicamente riveduta alla luce dei risultati ottenuti. Una dieta appropriata dovrà essere allestita per le donne con diabete gestazionale e per le donne diabetiche durante la gravidanza.