La crisi dei negozi morde ancora. Mentre, in generale, le piccole imprese sembrano riprendere fiato, circa un esercizio commerciale di vicinato su quattro prevede di chiudere l’anno con un bilancio negativo. E due attivita’ su dieci valutano anche la riduzione della forza lavoro.
E’ quanto emerge da un sondaggio condotto su un campione di piccole imprese da SWG per Confesercenti, che sottolinea il peggioramento della situazione del commercio, in controtendenza con l’andamento medio degli altri settori. Solo il 18% degli imprenditori del commercio ritiene di chiudere l’anno con un bilancio positivo. Una media decisamente inferiore a quella delle altre imprese (34%). A pesare una crescente sfiducia: un commerciante su due (48%) ritiene di avere, rispetto allo scorso anno, meno certezze, l’11% in piu’ delle altre imprese. Solo il 10% dei negozianti si sente invece piu’ sicuro.
"Il commercio di vicinato e’ ancora in uno stato di difficolta’, e scongiurare l’aumento IVA non basta", commenta la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. "I negozi sono le luci delle nostre citta’: non possiamo lasciare che si spengano. Lo ribadiremo anche oggi nell’incontro con il Ministro Salvini: e’ necessaria un’azione organica, ad ampio spettro, per restituire capacita’ di spesa alle famiglie e per accompagnare la rete commerciale nella transizione al digitale, creando le condizioni per una leale competizione con il canale Web. Servono e formazione continua per gli imprenditori, sostegno agli investimenti innovativi ed un riequilibrio fiscale per una concorrenza alla pari tra offline e online", prosegue.