Strane cose accadono nella politica comunale di Ragusa in questo scorcio di fine agosto in cui la città festeggia il suo San Giovanni. Due consiglieri grillini, Antonio Tringali e Sergio Firrincieli licenziano una nota stampa piena di sperticate lodi per il vicesindaco e assessore allo sviluppo economico Giovanna Licitra additandola ad esempio, agli altri amministratori civici, di correttezza ed apertura anche alle minoranze.
Ma non era stato, lo stesso assessorato allo sviluppo economico, oggetto delle critiche dell’intero gruppo consiliare 5 stelle per la gestione economica del concerto di Fiorella Mannoia, solo pochi giorni prima? Quella di Tringali e Firrincieli come va dunque letta? Come una fuga in avanti verso un dove che non si comprende? come una captatio benevolentiae verso la parte più ‘sensibile’ dell’amministrazione? O chissà cos’altro. Ma anche in casa Cassì non è che si respiri aria diversa, frutto molto probabilmente della variegata composizione della maggioranza che lo sostenne alle elezioni ma che ha trovato espressione consiliare solo con la lista Cassìsindaco pigliatutto.
Forse che nelle forze politiche che si schierarono lo scorso anno a favore di Peppe Cassì portandolo al successo elettorale, forse, dicevamo, in tali forze politiche emergono malumori più o meno sommersi? In proposito abbiamo letto con attenzione la nota del presidente di Ragusa in movimento, Mario Chiavola, che, a nostro ricordo, è sempre intervenuto per segnalare disguidi e criticità della città, ma che questa volta interviene ‘politicamente’. E prima di andare avanti, e tra parentesi, ricordiamo che Chiavola e la sua associazione dichiararono il proprio appoggio alla compagine di Cassì. Veniamo dunque alla nota di Chiavola che non lascia dubbi fin dal titolo affermando “il sindaco Cassì e la politica a corrente alternata. Manca una visione chiara e d’insieme su quello che ci vuole davvero per rilanciare la nostra città”.
Ad esempio di tale stato di cose Chiavola ricorda, a proposito dell’incontro del sindaco con l’Arcigay Ragusa, e delle ventilata possibilità di organizzare il primo Gay Pride in città, che Fratelli d’Italia aveva sottolineato di essere assolutamente contraria a tale evenienza, senza che però da Palazzo dell’Aquila ci fosse stato un qualsiasi riscontro. Ma, sempre rimanendo in tema di Fratelli d’Italia, Chiavola si chiede “dal punto di vista politico, quale sarà l’atteggiamento di FdI in ordine al sostegno fornito all’attuale esecutivo cittadino? FdI ha sempre avuto le idee chiare, meno la Giunta municipale”.
E non a caso il presidente di Ragusa in Movimento lancia un esplicito segnale ricordando “la possibilità che avrebbe il sindaco di ampliare la compagine assessoriale, sfruttando la normativa recente, così come già accaduto in altri Comuni iblei. E, invece, da questo punto di vista sembra tutto congelato. Per quale motivo? Che cosa sta succedendo a palazzo dell’Aquila? Quali sono le dinamiche politiche che riguardano da vicino la squadra di governo? E’ facile percepire un certo imbarazzo, in seno all’esecutivo, quando si affrontano certe tematiche legate alla sfera politica. Regna una confusione politica che, a lungo andare, non farà bene alla città.
Il sindaco sembra avulso da qualsiasi ragionamento che abbia una matrice politica, sembra navigare a vista da questo punto di vista. E ritengo che tale modus operandi non sarà andato bene agli attivisti di Fratelli d’Italia. I quali, dopo il sostegno fornito a Cassì, si sarebbero attesi, com’è ovvio che sia, un minimo di considerazione politica”. Insomma, conclude Mario Chiavola, “a fronte di tutto ciò, abbiamo una città che sembra sempre più il fantasma di se stessa. Nessuna visione d’insieme per cercare di rilanciarla. Le continue saracinesche abbassate nel centro storico, il depauperamento complessivo di questa parte di Ragusa, che nessuno sembra in grado di fermare, dovrebbero chiaramente indicare all’amministrazione comunale quale dovrebbe essere una delle priorità.
Invece, tutto fermo. Cosa succederà nei prossimi mesi? Difficile dirlo. Ma riteniamo che ci vorrà una inversione di rotta per salvare Ragusa da questo lento e inesorabile declino”. (daniele distefano)