"L’Italia e’ venuta meno all’obbligo di attuare misure per impedire la diffusione del batterio Xylella Fastidiosa, che puo’ provocare la morte di numerose piante, in particolare degli olivi". Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Con sentenza di oggi, la Corte spiega che "alla scadenza del termine fissato dalla Commissione, vale a dire il 14 settembre 2017, l’Italia aveva omesso di rispettare due degli obblighi ad essa incombenti in forza della decisione della Commissione". In primo luogo "l’Italia non ha proceduto immediatamente alla rimozione, nella zona di contenimento, almeno di tutte le piante infette nella fascia di 20 km della zona infetta confinante con la zona cuscinetto". In secondo luogo, la Corte rileva che "l’Italia non ha garantito, nella zona di contenimento, il monitoraggio della presenza della Xylella mediante ispezioni annuali effettuate al momento opportuno durante l’anno".
La Corte Ue respinge invece la domanda della Commissione che mirava a far constatare un costante e generale inadempimento da parte dell’Italia dell’obbligo di impedire la diffusione della Xylella. "La Commissione non ha provato la violazione di tali obblighi specifici – sottolinea la Corte -. A tal fine, la semplice constatazione della diffusione della Xylella non e’ sufficiente. La Commissione non ha provato neppure la violazione, da parte dell’Italia, dell’obbligo, contenuto nella direttiva 2000/29, di adottare tutte le misure necessarie per impedire la diffusione del batterio, ne’ dell’obbligo di leale cooperazione sancito dall’articolo 4 del Trattato sull’Unione europea".