Dando mostra di non voler rispondere a “certa politica, che dovrebbe sapere e non sa, che non ci pensa un attimo prima di informarsi a calunniare, sperando così di mettersi in mostra non per meriti propri, ma per presunti demeriti altrui”, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì con una
lunga nota “spiega alla cittadinanza le ragioni amministrative per le quali l’Amministrazione comunale ha scelto di partecipare alla procedura per la locazione dell’immobile di via Matteotti”, asserendo contestualmente che “la querela preannunciata verso il gruppo consiliare 5 Stelle per diffamazione aggravata plurima a seguito delle insinuazioni rilasciate a mezzo stampa, va avanti”. Passando poi alle spiegazione contenute in quella che viene definitiva ‘un’informativa’ rivolta alla cittadinanza, si sottolineano “le peculiarità della struttura unica nel suo genere con un chiostro circondato da un ampio portico al quale si affacciano le stanze che un tempo furono aule e uffici di tribunale e poi aule e uffici universitari.
Struttura per la quale sono molteplici i possibili utilizzi: mostre ed esposizioni, convegni e congressi, sede di attività culturali, per citarne solo alcuni”. Il sindaco poi esamina i costi e benefici spiegando che “parliamo di un edificio storico e di pregio, con una superficie netta di circa 600 mq oltre alla superficie del portico di 220 mq ed alla superficie centrale scoperta di mq 400, il cui canone annuo richiesto di 27.000€, ovvero 2250€ al mese, non può che essere reputato oggettivamente conveniente. E’ evidente, poi, che il costo potrà essere ammortizzato in tutto o in parte, e magari trasformarsi in ricavo, tenuto conto delle entrate derivanti dall’affidamento di uno o più locali ad associazioni o privati, o in caso in cui si ospitassero gallerie espositive, mostre o conferenze.
Nessun danno economico per i cittadini, quindi, semmai vantaggi”. A ciò va aggiunto che “contrariamente a ciò che i 5 stelle hanno incautamente diramato, non ci saranno costi aggiuntivi per l’Ente: le spese di ristrutturazione saranno defalcate dall’affitto”. Cassì non tralascia poi un importante particolare, ovvero che “l’immobile è attiguo e connesso all’ex teatro della Concordia, per la cui ristrutturazione stiamo cercando di rimediare ai ritardi e alle inadempienze del passato, cui potrà essere direttamente collegato dall’interno: anche per questo il Comune ha il dovere di proporsi affinché questi locali non finiscano in mani private per chissà quali utilizzi”.
Infine il primo cittadino risponde anche sul perché si sia pensato alla scelta di partecipare alla procedura per la locazione dell’immobile di via Matteotti mentre ha in possesso l’ex biblioteca. A tale obiezione Cassì risponde “a parte il fatto che la conformazione e la possibilità di utilizzo dei due immobili sono completamente diverse, la vera domanda sarebbe un’altra: chi ha detto che non vogliamo utilizzare anche l’ex Biblioteca? Diversamente da ciò che è stato fatto o non fatto negli scorsi anni, guardiamo al centro storico con un piano complessivo e strutturale di interventi capaci di rilanciarne la vivibilità e l’attrattività in maniera organica. Nei nostri progetti l’immobile dell’ex Biblioteca, che insiste sulla stessa via Matteotti ma ha caratteristiche ben diverse, è destinato a riportare uffici pubblici in centro, in un moto opposto a quello verificato negli anni passati, quando si è scelto di desertificare il centro e si è costretto i cittadini ad autentici pellegrinaggi per la città per espletare le proprie pratiche”. (da.di.)