La sindrome sgombroide è una patologia poco conosciuta. La sindrome sgombroide è una intossicazione che si verifica dopo aver ingerito del pesce alterato. Ma quali sono i sintomi e le cure per la sgombroide? I sintomi della sindrome sgombroide sono simili alle allergie.
Tra i sintomi più evidenti quando si verifica la sindrome sgombroide ci sono: arrossamento della pelle, cefalea pulsante, bruciore orale, crampi addominali, nausea, diarrea, palpitazioni, senso di malessere e raramente ipertermia o perdita della vista. I sintomi solitamente compaiono entro 10-30 minuti dall’ingestione del pesce e sono generalmente autolimitanti. I segni fisici possono comprendere pallore diffuso, eritema, tachicardia, dispnea e ipotensione o ipertensione. Le persone con asma sono più suscettibili di problemi respiratori quali dispnea o broncospasmo.
I sintomi di intossicazione possono comparire entro pochi minuti e fino a due ore in seguito al consumo di cibo deteriorato. I sintomi solitamente durano approssimativamente dalle quattro alle sei ore e raramente persistono per più di uno-due giorni. La sindrome sgombro ide viene registrata con maggiore frequenza nei pesci a carne rossa, appartenenti alla famiglia Sgombridae (non a caso il nome della sindrome è evocativo) come tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato, sgombro, lampuga, sardine, arringhe, cheppie ed acciughe.
Tutti questi pesci sono infatti ricchi di istidina, ovvero un amminoacido, presente in natura nella loro superficie, che si trasforma a contatto con l’aria in istamina, trovato nel tessuto dei pesci in decomposizione, mal conservato o lavorato. Le cure da seguire quando si soffre della sindrome sgombro ide sono in genere fatte con antistaminici, tra cui la difenidramina e la cimetidina. Si tratta di farmaci deputati alla cura di questa intossicazione, che tuttavia non desta particolari preoccupazioni, non essendo una sindrome particolarmente grave.
Al contrario potrebbe diventarlo se si ha un interessamento di tipo respiratorio, in quel caso la soluzione è recarsi immediatamente in pronto soccorso, dove verranno somministrati farmaci ad infusione liquida e broncodilatatori come supporto alla respirazione. Ad ogni modo raccomandiamo di non utilizzare farmaci senza aver chiesto il parere del proprio medico di famiglia quando si avvertono questi sintomi.