Tumore alla mammella, nasce la Rete oncologica senologica della Sicilia ovvero una “data manager” a supporto dei centri di riferimento. L’attività è stat avviata dall’azienda Cannizzaro di Catania nell’ambito del Psn.
Raccogliere i dati provenienti dalle varie “Breast Unit” presenti in Sicilia, elaborarli scientificamente e scattare così una “fotografia” della diffusione del tumore al seno nell’isola: è questo, in sintesi, il principale compito della “data manager” che ha preso servizio nei giorni scorsi nell’Ospedale Cannizzaro di Catania, nell’ambito delle attività della “Rete di senologia in Sicilia” finanziate dal Piano Sanitario Nazionale di cui l’Azienda è capofila. La professionista, reclutata per tre anni dopo apposita procedura selettiva, è Anna Maglia, 26enne laureata in Scienze Politiche all’Università di Catania, e ha da poco iniziato il suo lavoro che potrà dare i primi frutti già fra alcuni mesi, contribuendo a una sempre più efficace strategia della Regione, portata avanti dall’assessore alla Salute Ruggero Razza, nella diagnosi e nella cura del tumore mammario.
«L’attività di data management ci dà la possibilità di monitorare il numero di tumori alla mammella diagnosticati ogni anno e la distribuzione per ognuno dei centri identificati all’interno della rete, mettendo l’evidenza statistica a disposizione del servizio di Sorveglianza ed Epidemiologia dell’Assessorato alla Salute», spiega la dott.ssa Francesca Catalano, referente del progetto PSN e coordinatrice della Commissione regionale di Senologia, oltre che direttore dell’Unità Multidisciplinare di Senologia dell’Azienda Cannizzaro. Il reclutamento della figura specializzata nella gestione dei dati fa parte delle varie misure previste dallo specifico progetto del PSN (fra cui realizzazione del logo identificativo, promozione degli screening, iniziative di sensibilizzazione etc.) volto a strutturare la rete oncologica senologica siciliana in centri Hub e Spoke, con l’obiettivo di diagnosticare più precocemente il tumore alla mammella e quindi avere maggiori possibilità di successo terapeutico, con una riduzione complessiva dei costi per il management della patologia a carico del Servizio Sanitario Regionale.