Clima, Conte: l’allarme Monte Bianco ci scuota. "Bisogna credere e investire nel ruolo insostituibile dell’ONU. L’Italia invoca e sostiene apertamente un multilateralismo efficace, perche’ solo un’azione collettiva e coordinata puo’ porre le premesse per offrire soluzioni adeguate alle molteplici sfide".
Cosi’ il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha aperto il suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di New York, nella serata di ieri (circa le tre della notte italiana). Un discorso di poco piu’ di venti minuti in cui Conte ha auspicato "un umanesimo inclusivo che, con il riconoscimento di pari dignita’ a ciascun individuo, rappresenta la vera conquista della modernita’". Il dibattito della 74esima Assemblea Generale, ha detto Conte, ha avuto "oggetti di grande respiro: la lotta alla poverta’, l’educazione di qualita’ come fonte di promozione personale e di opportunita’ sociale, l’azione sul fronte della tutela dell’ambiente". Tutti temi uniti dal "filo rosso dell’inclusione, con l’essere umano al centro dell’azione politica di questa organizzazione e di ogni suo stato membro".
Poi la grande questione del clima: "il governo appena insediatosi ha fra le sue priorita’ di dare vita a un Green New Deal per riorientare l’intero sistema produttivo verso uno sviluppo sostenibile". Una posizione in linea con l’ONU: "Concordiamo pienamente sull’esigenza di un’azione globale per rispondere alla sfida del cambiamento climatico" che, in Italia, sta provocando proprio in queste ore il rischio del crollo di un ghiacciaio, sul versante italiano del Monte Bianco: "E’ un allarme che non puo’ lasciarci indifferenti, nell’illusione che non ci riguardi o che sia qualcosa di lontano nel tempo o nello spazio. Piuttosto deve scuoterci e mobilitarci".