Quali i percorsi più appropriati ai bisogni delle persone ammalate e dei loro familiari. Quali punti critici e quali potenzialità in materia di cure palliative in Sicilia. Se n’è discusso al congresso regionale della Sicp – Società italiana cure palliative, che si è svolto lo scorso sabato a Ragusa.
Tra i soggetti partecipanti anche Samot Ragusa Onlus, da oltre vent’anni impegnata nel servizio di cure palliative domiciliari nelle province di Ragusa, Siracusa e Trapani. Oltre 200 i professionisti sanitari intervenuti al congresso, con il coordinamento scientifico del dottor Edoardo Di Maggio, coordinatore regionale SICP Sicilia, per confrontarsi, riflettere e condividere le esperienze. E’ stata l’occasione anche per condividere lo stato attuale del contesto nazionale, ma soprattutto di quello regionali. Le luci e ombre della Rete delle Cure Palliative in Sicilia sono stati ampiamente e dettagliatamente analizzati dalla dottoressa Grazia Di Silvestre, Segretario SICP e responsabile UOS Cure Palliative dell’Asp di Palermo, e dal dottore Gaspare Lipari, Consigliere SICP di Macro Area Sud & Isole e responsabile Hospice Asp Trapani.
Un importante e fondamentale contributo su cure di fine vita, eutanasia e suicidio assistito è arrivato anche dal deputato nazionale dottore Giorgio Trizzino che ha offerto un punto di vista professionale e qualificato su una materia così complessa e quanto mai attuale, in merito a questioni etiche, mediche ed esistenziali. Tra i vari interventi, anche quello di Samot Ragusa Onlus che ha presentato una relazione sul tema delle cure palliative destinate ai pazienti con cancro avanzato: “Queste cure sono applicabili anche più precocemente nel decorso della malattia, in aggiunta al trattamento oncologico – ha commentato il dottore Luigi Maiorana, responsabile medico Samot Ragusa Onlus – e provvedono ai bisogni fisici, psicologici, sociali ed esistenziali della persona ammalata e dei suoi familiari.
Si tratta di cure che intervengono in un momento nel quale la prevenzione, la valutazione e il trattamento dei sintomi diventano importanti al pari della valutazione della risposta alla terapia antitumorale, per garantire la migliore qualità di vita possibile, la continuità delle cure ed evitare il senso di abbandono nella fase più avanzata e terminale della malattia”. Evocativo della realtà assistenziale complessa con cui le Cure Palliative si confrontano quotidianamente è stato invece l’intervento del dottore Giovanni Moruzzi, responsabile Hospice Asp Siracusa, che ha proposto una lettura antropologica dei cambiamenti assistenziali in atto. Insomma un dibattito completo attorno al tema delle cure palliative.