Diabete, frutta e verdura da evitare nella dieta: ecco quale. Il paziente che soffre di diabete non deve mai dimenticare di fare attenzione alla quantità consumata e al tipo di prodotto. Nel diabete la scelta delle verdure e degli alimenti è un aspetto dietetico molto importante.
La terapia nutrizionale più idonea al trattamento di questa malattia è relativa alla severità con cui si manifesta pertanto, è possibile definire che “la dieta corretta per il diabetico è quella che meglio si accosta alle necessità (in continua evoluzione) del paziente terapizzato”. I criteri per la stesura dietetica nel diabete sono molti e spesso difficili da combinare, una volta stabilite quali siano le necessità e i fabbisogni del soggetto, è indispensabile effettuare una scelta accurata delle frequenze di consumo e delle porzioni alimentari. Ma vediamo quale frutta bisogna evitare quando si ha il diabete.
Il valore ammesso è di 15 gr di carboidrati per porzione. Ognuna, dunque, varia in base al livello di carboidrati in essa presenti: maggiore è la quantità consentita per la frutta con indice glicemico basso e minore quella che contiene più zuccheri. Anche se a malincuore, dunque, i diabetici devono evitare i frutti ricchi di zucchero che, sa da un lato hanno un ottimo sapore, dall’altro potrebbero provocare danni alla loro salute. Diciamo quindi un no deciso a: banane, cachi, frutta secca, castagne, frutta candita, frutta sciroppata. Importante poi è moderare estremamente il consumo di succhi di frutta perché ricchi di zuccheri aggiunti, in alternativa è meglio prepararsi una spremuta di frutta fresca fatta in casa.
Anche la scelta della frutta chi soffre di diabete deve fare attenzione. In merito all’indice glicemico, non è molto difficile scegliere verdure che inducono una risposta insulinica moderata: è sufficiente limitare soprattutto patate ed altri tuberi (es. barbabietole, manioca), cereali consumati come verdura (ad esempio il mais in scatola) ed alcuni legumi freschi (come piselli, fave e fagioli), alimenti peraltro sconsigliati soprattutto per il maggior carico glicemico. Tutti questi alimenti, accomunati dalla ricchezza in amido, possono essere consumati in sostituzione del pane o riducendo significativamente la quantità di pasta o riso nel primo piatto.