Mangiare il melograno contro i tumori? Fa bene alla salute? Risponde la medicina. Il melograno da sempre è stato considerato un frutto antiossidante ed ideale per combattere il tumore del seno, prostata e pelle.
A sostenere questa’ultima tesi è la Società Italiana di Medicina e Prevenzione e degli Stili di Vita (SIMPeSV). La SIMPeSv sostiene che il consumo del melograno, in campo oncologico si è dimostrato attivo contro i tumori della prostata, della pelle, del seno e dei polmoni grazie a sostanze antitumorali come l’acido ellagico, i flavonoidi ed altre sostanze con proprietà antiossidanti. Il melograno è un frutto antico e da sempre è stato considerato un frutto simbolo di longevità e fertilità. Il melograno fa bene anche alla salute gastroenterica sia in cadi di diarrea in quanto astringente e come vermifugo soprattutto contro la Tenia solium. Per la sua azione di stimolo sui recettori della serotonina è efficace nei disturbi legati al calo del tono dell’umore e alla sindrome climaterica.
È stato anche utilizzato nella cura della sindrome di Alzheimer. È in grado di abbassare la pressione sanguigna e la colesterolemia, ed è attivo contro la disfunzione erettile. Il succo di melograno, per le sue proprietà antivirali e antibatteriche, riduce gli effetti della placca dentaria e previene le carie. Infine a livello osteoarticolare inibisce il processo degenerativo delle cartilagini. Il melograno è anche un ottimo rimedio contro l’invecchiamento del Dna. Uno studio effettuato da ricercatori spagnoli una dose quotidiana di melograni è un’otttima difesa contro l’invecchiamento del Dna. I ricercatori già conoscono e hanno studiato gli effetti antiossidanti del frutto, utilizzato contro malattie cardiache, lo stress e nel migliorare anche la vita sessuale.
Il melograno è ricco di vitamina A, C, E, insieme a ferro e antiossidanti, inoltre vari studi hanno verificato che le principali sostanze buone si trovano nella buccia e nella membrana bianca che ricopre i semi. La ricerca è stata condotta su un campione di 60 volontari a cui è stato fornito, a cadenza giornaliera per un mese intero, un succo del frutto integrale: polpa, buccia e semi. Alla fine sono stati comparati i risultati sulla salute dei volontari con quelli di un gruppo di controllo che aveva preso solo un placebo. Lo studio spagnolo ha analizzato l’azione diretta di questo anti-ruggine naturale sul nostro patrimonio genetico e i ricercatori hanno riscontrato: “una riduzione dei livelli di un marker chimico chiamato 8-oxo-DG con un test delle urine”.