"Si colpisce la plastica in modo demagogico, senza tener conto dell’impatto disastroso che questa tassa avra’ su tutte le imprese, con ricadute devastanti sugli investimenti a favore dell’innovazione".
Cosi’ Paolo Lamberti, presidente di Federchimica, commentando il testo della manovra sulla cosiddetta plastic tax. "Questo dirompente aggravio di costi – aggiunge – oltre a mettere in gravissimo pericolo la sopravvivenza di tante piccole e medie imprese, di fatto sottrarra’ fondi che le imprese chimiche destinano alla ricerca e all’innovazione per trovare le migliori soluzioni tecnologiche in ottica di sostenibilita’. Stupisce che proprio il Governo, che chiede alle imprese una riconversione delle produzioni secondo i principi dell’economia circolare, di fatto sottragga alle imprese risorse ben superiori a quelle necessarie per la riconversione stessa: cosi’ non ci saranno certo le condizioni per investire in impianti di riciclo chimico-molecolare, ovvero la tecnologia che consentirebbe la completa circolarita’ delle materie plastiche".
"Basti pensare che l’industria chimica in Italia, negli ultimi 10 anni, ha aumentato del 70% la quota di personale dedicato alla ricerca. Questa proposta – conclude Lamberti – va nella direzione esattamente opposta a quella annunciata: indebolisce le imprese, aumenta i costi per i consumatori e non incide positivamente sui comportamenti, mettendo invece a rischio la possibilita’ di trovare soluzioni serie, efficaci e sostenibili a livello ambientale".