Quest’anno, all’arrivo del saldo Tari 2019, da pagare entro il 31 ottobre, si è aggiunto, tanto per accrescere il caos abituale di ogni anno, anche l’invio “a moltissimi cittadini, attraverso atti giudiziari, di un sollecito di pagamento e contestuale emissione di sanzioni per omesso o parziale versamento Tari, con riferimento agli anni 2014, 2015 e 2016”.
La denuncia proviene dal gruppo consiliare 5 stelle che ricorda “procedura legittima se non fosse che tale sollecito di pagamento, come tra l’altro segnalato pure dalle associazioni dei consumatori, in particolare l’Adiconsum, dovrebbe essere preceduto da una richiesta per pagamenti omessi totalmente o parzialmente e che vi sia stato un mancato adempimento da parte del contribuente”. I consiglieri 5 stelle affermano senza mezzi termini “l’assessore al Bilancio e Tributi ha dato il via a spese inutili che costringono centinaia e centinaia di ragusani a fare la fila, a perdere giornate lavorative, ad essere perfino respinti dagli uffici per poi ritornare un’altra volta e ottenere finalmente il chiarimento richiesto.
Incomprensibile questo atteggiamento vessatorio da parte dell’ente comunale” Pertanto i consiglieri Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Antonio Tringali, Giovanni Gurrieri e Alessandro Antoci rivolgono una specifica richiesta di chiarimento al sindaco e all’assessore comunale ai Tributi e al Bilancio affinché si faccia piena luce sulla delicata questione ed affermano “da quanto è stato possibile appurare risulta che i contribuenti, nella quasi totalità dei casi, abbiano rispettato le date di scadenza e abbiano versato il dovuto come richiesto dagli uffici preposti. Successivamente, inoltre, non avrebbero ricevuto alcuna comunicazione per integrare o saldare le somme già versate.
Ecco perché riteniamo, e in questo siamo confortati anche dalla presa di posizione delle associazioni dei consumatori, che la richiesta di sollecito del pagamento del tributo con addebito della sanzione amministrativa e degli interessi sia del tutto illegittima anche perché si fa riferimento a un tributo già versato secondo le direttive degli uffici comunali, non risultando altresì alcuna richiesta di integrazione. Di fatto, il Comune che dovrebbe aiutare il cittadino, fornendo chiarimenti e assistenza, si sta trasformando in una controparte fastidiosa. Insomma, un’assurdità. Chiediamo, dunque, che possa essere chiarita l’intricata vicenda e che, soprattutto, non si continuino a vessare i cittadini utenti che hanno adempiuto ai loro obblighi”. (da.di.)