La dieta chetogenica per dimagrire velocemente e per tenere sotto controllo il livello della glicemia non avrebbe gli stessi effetti sia sulle donne che sugli uomini.
A sostenerlo è uno studio presentato alla riunione annuale della Endocrine Society di New Orleans. Secondo Jesse Cochran, ricercatore presso l’Università dello Iowa e autore della ricerca, lo studio suggerisce che “le donne con una dieta chetogenica hanno meno probabilità rispetto agli uomini di sperimentare una significativa perdita di grasso e hanno maggiori probabilità di mostrare un controllo insufficiente dello zucchero nel sangue. Questi risultati possono aiutare a spiegare le discrepanze nei tassi di successo di questa dieta tra i sessi”.
Ma cos’è la dieta chetogenica e cosa si mangia?
La dieta chetogenica nota anche come dieta Keto si basa sul limitato consumo di carboidrati e di proteine. In condizioni del genere, il fegato, in un processo denominato chetosi, tende a convertire il grasso in corpi chetonici, sostanzialmente per consumare il grasso immagazzinato. Ma vediamo in un esempio di menù settimanale cosa si mangia nella dieta chetogenica per dimagrire velocemente.
Lunedì: colazione con uno yogurt, 40g di frutta secca e una fonte proteica, come 50 g di prosciutto crudo. Spuntino: frutta secca, ad esempio noci.Pranzo: pesce bianco, come il merluzzo, accompagnato da verdure cotte al vapore e un frutto.Merenda: frutta secca. Cena: carne di pollo da accompagnare con mix di verdure a foglia larga da condire con olio o burro.
Martedì: colazione con latte parzialmente scremato più un piccolo panino, meglio se ai cereali, con prosciutto cotto. Spuntino: 5 mandorle. Pranzo: pesce magro, come il polpo, con verdure a scelta e una mela.Merenda: uno yogurt magro.Cena: carne di vitello, spinaci al vapore.
Mercoledì: colazione con un panino ai cereali con bresaola e del formaggio magro. Spuntino: 5 noci. Pranzo: hamburger magro cotto alla griglia, insalata di pomodori e rucola. Merenda: un pezzo di parmigiano.Cena: due uova sode con melanzane grigliate più una pera.
Giovedì: colazione con una spremuta d’arancia o succo di frutta più cereali integrali. Spuntino: due gallette di riso con un velo di miele.Pranzo: formaggio magro con insalata di pomodori. Merenda: un frutto a scelta.Cena: zuppa di legumi.
Venerdì: colazione con un tè verde e due fette biscottate con prosciutto cotto. Spuntino: 5 mandorle.Pranzo: pesce bianco accompagnato da mix di verdure e una mela.Merenda: un pezzo di parmigiano.Cena: carne di vitello con insalata più un frutto.
Sabato: colazione con uno yogurt magro e 4 fette biscottate. Spuntino: un frutto a scelta. Pranzo: salmone e verdure a scelta. Merenda: un frutto a scelta.Cena: carne di tacchino, insalata e un arancio.
Domenica: colazione con cereali integrali e succo di frutta. Spuntino: un tè verde. Pranzo: riso con verdure e zucchine grigliate.Merenda: un pezzo di parmigiano.Cena: carne di tacchino cotta ai ferri più verdure a scelta e una pera. La dieta chetogenica è stata oggetto di molti studi negli anni. Secondo Dale Abel, presidente del dipartimento di medicina interna dell’Università dello Iowa, le precedenti ricerche effettuate riguardo alla dieta chetogenica risultavano troppo limitate perché effettuate su un piccolo numero di pazienti oppure solo su topi maschi. Proprio per questo le differenze riguardo ai risultati di questa dieta concernenti maschi e femmine non sono mai state chiare.
Questa ricerca è infatti basata sull’analisi degli effetti di questa dieta sia su topi maschi che su topi femmine. Dopo 15 settimane di trattamento con questa dieta, i topi femmina non mostravano variazioni di peso e non mostravano miglioramenti neanche per quanto riguarda il livello di glicemia. Solo nei topi maschi il peso corporeo effettivamente diminuiva così come veniva mantenuto il livello di glicemia. I topi maschi, tuttavia, mostravano segni di steatosi epatica (accumulo cellulare di trigliceridi nel tessuto epatico). Ruolo degli estrogeni? A questo punto i ricercatori, sospettando fosse l’estrogeno ad avere un ruolo in questa differenziazione, rimuovevano le ovaie dei topi femmina ed eseguivano di nuovo i test. Ora i topi femmina senza le ovaie mostravano una riduzione del peso corporeo e in generale del grasso. Secondo Cochran questo può significare che “le donne in postmenopausa potrebbero potenzialmente sperimentare migliori risultati di perdita di peso con la dieta chetogenica rispetto alle donne più giovani”.