Questa mattina il Comune di Modica, nella persona del Sindaco Ignazio Abbate, ha depositato alla Procura del Tribunale di Ragusa denuncia nei confronti dei proprietari dei terreni dai quali fuoriesce un abbondante fiume di fango ogni qual volta ci sia una precipitazione.
L’ultima ieri sera che, seppur di normale entità, ha causato l’ennesimo allagamento all’ingresso della frazione balneare. Il Sindaco ha accusato i proprietari terrieri di danni alle infrastrutture comunali, di rischio per la viabilità e ingenti danni ai privati. Già in passato i responsabili di questo scempio ambientale si erano visti recapitare i conti salati degli interventi infrastrutturali effettuati dal Comune in Via Selene per arginare il fiume di fango. “Sono state troppo invasive le opere di trasformazione dei terreni sovrastanti Via Selene che in passato drenavano l’acqua impedendo al fango di fuoriuscire. Nonostante l’ordinanza emessa dal sottoscritto, nulla è cambiato. Dopo l’ennesimo episodio di ieri sera – commenta il Sindaco – abbiamo denunciato alla Procura l’accaduto perché il rischio si fa sempre maggiore per l’incolumità pubblica e tende a ripetersi sempre più spesso.
Nelle prossime ore effettueremo un sopralluogo con i tecnici comunali per trovare una soluzione provvisoria per arginare questo fenomeno. Per risolvere definitivamente questo problema, dopo aver già effettuato sopralluogo con i funzionari del Dipartimento della Protezione Civile di Roma per inserire l’opera di regimentazione delle acque all’interno delle opere da finanziare con lo stato di emergenza per disastro ambientale dell’ultimo ottobre, sarà coinvolta direttamente l’Autorità di Bacino di Palermo. Abbiamo già concordato con l’ingegnere Sinatra, dirigente della Provincia di Ragusa, la possibilità di utilizzare i tecnici dell’Ente per redigere la progettazione che dovrebbe regimentare le acque che invadono sia Via Selene che la Modica – Sampieri fino al primo incrocio per Marina di Modica. Tali acque dovrebbero andare a confluire direttamente nei valloni sottostanti”.