ROMA – "Non facciamo favori all’Italia, ne’ ne abbiamo fatti nei miei cinque anni. C’e’ sempre stata una comprensione. L’Italia e’ un Paese decisivo della zona euro. Ha un debito elevato e una situazione di finanza pubblica non semplice.
Abbiamo applicato a tutti i governi la flessibilita’ prevista dalle regole. Ma se si paragona la bozza di Bilancio di quest’anno con quella di un anno fa, c’e’ qualcosa che cambia: quella fu respinta, avemmo una situazione estremamente conflittuale e poi un’altra discussione difficile in giugno. Il ministro Giovanni Tria fu coraggioso e cosi’ il premier Giuseppe Conte. Ma, onestamente, stavolta e’ diverso: la volonta’ del governo di adeguarsi quanto possibile ha rassicurato i mercati. La differenza di metodo e di approccio e’ evidente". Lo afferma il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, in un’intervista al Corriere della Sera.
"C’e’ un rischio di non ottemperanza e invitiamo le autorita’ italiane a prendere le misure necessarie a evitarlo. C’e’ un gap che andra’ ridiscusso a primavera. Il problema di fondo resta l’alto debito pubblico, l’anno prossimo e nel 2021", aggiunge. In merito alle polemiche sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilita’ (Mes), Moscovici spiega come si tratti di "parte di un pacchetto di misure per rafforzare l’unione monetaria in caso di choc. A giugno ci fu un accordo per consolidare l’unione bancaria con il cosiddetto backstop, la rete di sicurezza del fondo di risoluzione delle banche. Serve se un Paese non riesce a far fronte da solo a una crisi dei suoi istituti, e fa parte del Mes – aggiunge -. E’ il pacchetto da adottare al vertice dei leader dell’area euro in dicembre. Poi partono le ratifiche nazionali. Noi alla Commissione abbiamo proposto anche di integrare il Mes nelle istituzioni comunitarie".