La riforma del Mes "interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti: le modifiche introdotte sono di portata complessivamente limitata".
Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso dell’audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue. "La riforma non prevede ne’ annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani come nel Trattato gia’ oggi in vigore, non c’e’ scambio tra assistenza finanziaria e ristrutturazione del debito", ha aggiunto. Il governatore ha spiegato che "anche la verifica della sostenibilita’ del debito prima della concessione degli aiuti e’ gia’ prevista dal Trattato vigente. E’ una clausola a tutela delle risorse del Mes, di cui l’Italia e’ il terzo principale finanziatore". Visco ha poi ricordato che "il Mes e’ stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori cioe’ del quadro giuridico dell’Unione Europea.
E’ guidato da 19 ministri dell’area dell’euro, la funzione principale e’ concedere, sotto condizionalita’, assistenza finanziaria a paesi membri, che pur avendo un debito pubblico sostenibile, trovino temporanee difficolta’, non e’ un meccanismo per la ristrutturazione del debito sovrano, anzi e’ volto a evitarla". In una visione piu’ generale delle riforme che riguardano l’architettura istituzionale dell’Unione Europea, per Visco "serve un’accelerazione del processo verso l’unione del mercato dei capitali, bisogna completare l’unione bancaria con un piu’ efficace meccanismo di gestione delle crisi di tutti gli intermediari, anche quelli medio-piccoli, e con una vera assicurazione comune sui depositi, che garantisca eguale protezione ai risparmiatori indipendentemente dal luogo in cui opera la loro banca".