Centinaia di sequestri in tutta Italia e perquisizioni congiunte in Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e Toscana. Cinque gli indagati. E’ l’esito di un’operazione svolta dalla polizia di Roma, Torino e Vercelli e della guardia di finanza di Torino legata al contrasto alla ludopatia.
In particolare, e’ stata disarticolata una rete criminale di produttori, gestori e altri operatori del mondo del gioco d’azzardo, che avevano installato in tutta Italia centinaia di apparecchi del tutto simili a slot machine, pur essendo privi delle previste autorizzazioni e del collegamento con la rete telematica dello Stato, perche’ spacciati per dispositivi medicali contro la ludopatia. Secondo gli inquirenti "gli apparecchi illeciti, in sostanza, si differenziavano unicamente per accettare gettoni al posto di monete e, da una parte non venivano in alcun modo garantite le probabilita’ di vincita fissate esplicitamente dalle norme di settore, dall’altra non vi era alcun collegamento con la rete telematica dello Stato".
L’indagine, coordinata dalla Procura di Torino, si e’ concentrata sugli apparecchi sviluppati da una societa’ con sede in provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da una persona con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo. Le video slot, essendo prive di collegamento alla rete telematica nazionale, evadevano completamente le imposte.