Alcuni dei più recenti casi di polmonite registrati in Italia e rivelatisi in seguito letali sono stati certificati come derivanti da legionellosi, pertanto l’interesse verso la prevenzione di questo fenomeno è tornata di attualità. Con il termine legionella si intende una famiglia di batteri di cui sono state finora identificate oltre 50 specie, tra le quali si annovera la legionella pneumophila, il più pericoloso e generalmente responsabile della quasi totalità dei casi rilevati.
Le modalità di trasmissione: Il batterio della legionella pneumophila ha il suo habitat nell’acqua e negli ambienti umidi dove si registrano temperature tra i 25°C e i 55°C e pH con valori tra 5,5 e 8,1, condizione ottimale nel quale prolifera (e riuscendo comunque a sopravvivere a temperature inferiori), pertanto è tipico della stagione estiva; dalle sorgenti naturali e artificiali arriva alle condotte cittadine e si può depositare ovunque trovi condizione di stagnazione, incrostazioni, biofilm e amebe.
La trasmissione avviene tramite inalazione e può dare vita alla cosiddetta febbre di Pontiac, che si risolve spontaneamente in pochi giorni, o per l’appunto la legionellosi, quadro clinico più grave che può portare anche a complicanze cardiache, neurologiche e gastrointestinali, ed essere anche letale. I soggetti più predisposti sono i fumatori, gli affetti da immunodeficienza, gli aventi patologie cronico-degenerative e in generale quelli in età avanzata; si registra inoltre una predisposizione per il sesso maschile.
Legionella: il ruolo del calcare; Generalmente quando si parla di acque dure e formazioni di calcare si è soliti non dare un’accezione troppo negativa a questo fenomeno, in quanto, a meno di patologie particolari, di per sé non rappresenta una seria minaccia per la salute. Non sempre invece si parla a sufficienza (perché forse cosa poco nota) del fatto che i depositi di calcare che si formano nella rete idrica possano favorire la diffusione della legionella: le incrostazioni di calcio e magnesio infatti diventano un utile riparo per il batterio dai trattamenti di disinfezione, vanificando dunque le misure preventive e/o di bonifica. Ad oggi dunque una difesa completa e più sicura da questo batterio deve prevedere anche l’installazione di addolcitori per il trattamento delle acque dure.
Come difendersi dalla legionella: ionizzazione rame-argento: Vi sono differenti tecniche in commercio atte a trattare il batterio della legionella, ognuna con vari gradi di efficacia e durata nel tempo, tra le quali vi sono lo shock termico, il biossido di cloro, l’iperclorazione, i raggi ultravioletti e le monoclorammine. Una delle tecniche per la quale si può constatare una maggiore efficacia è quella della ionizzazione rame-argento, ovvero un processo di disinfezione che avviene tramite l’uso di microparticelle di rame e argento, due antisettici naturali, che vengono disciolte in acqua in parti per bilione, un valore che non altera minimamente le condizioni di potabilità dell’acqua ma sufficiente per disintegrare il batterio. Ed è per questo che aziende come Enki Water srl propongono sistemi antilegionella certificati NSF e approvati da Kiwa, CTGB, WHO ed ECHA che sfruttano questa tecnica offrendo solo vantaggi: a partire da aspetti quali la rapida installazione e il non utilizzo di prodotti chimici, dimostrano piena efficacia su acqua calda, efficacia su acqua fredda e a vari livelli di pH; garantiscono un’efficienza prolungata e un rapido abbattimento della legionella, con una copertura fino a 5 settimane (contro le 48 ore di un prodotto chimico ossidante) senza corrodere le tubature e soprattutto senza alcun rischio per la vostra salute.