ROMA – "Non siamo un governo-Dracula e redistribuiremo i prelievi che faremo ai furbastri che evadono". Cosi’ il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, racconta al mensile Economy – diretto da Sergio Luciano ed edito da EconomyGroup – in un’intervista di Marco Scotti, quali siano i temi piu’ importanti del suo dicastero.
Tra le sfide sul tavolo c’e’, prima di tutto, una legge quadro per l’autonomia differenziata delle Regioni che dovrebbe essere pronta entro la fine dell’anno. "Non abbiamo nessuna intenzione di perdere un minuto di tempo", dichiara il ministro. E ancora: il ruolo della Lega e il Titolo V della Costituzione, ma anche un accordo "storico" con la Sardegna per 2,1 miliardi. Sullo sfondo, pero’, continua a farla da padrone il tema dell’Ilva: dopo la nomina di Francesco Caio, gia’ Ad di Saipem, a consulente per la trattativa con potenziali nuovi investitori, rimane da chiarire il ruolo dello Stato nella vicenda. Per Boccia nazionalizzare l’acciaio non e’ un’utopia: "Stiamo parlando della produzione di un materiale fondamentale per tante industrie".
Senza dimenticare le possibili nuove tasse che sembrano incontrare l’ostilita’ di un fronte trasversale fatto di aziende, politici e cittadini. Ma il ministro rassicura: "Vogliamo soltanto redistribuire la pressione fiscale anche su chi, fino ad ora, non ha mai pagato e si e’ avvalso dei servizi della collettivita’". Infine, la tenuta della maggioranza, tra problemi legati all’approvazione del Mes e il tentativo di riproporre il governo giallo-rosso anche a livello locale. Un’ipotesi che Boccia vedrebbe di buon occhio.