Un tripudio di applausi inonda il Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla in uno dei più intensi fine settimana che abbia vissuto il bellissimo angolo barocco. Ben cinque repliche in sold out in quattro giorni per “Barbablù”, lo spettacolo che ha saputo conquistare il pubblico.
Lo ha inebriato, entusiasmato, emozionato, commosso. Un’ovazione per l’opera, una favola noir, ma intensamente vera; per il personaggio, un Barbablù che si è mostrato nella sua debolezza umana. Un’ovazione per il suo interprete, l’eccezionale Mario Incudine che ha mostrato ennesima prova della sua poliedricità artistica; e per la sua autrice, Costanza DiQuattro, alla sua prima firma di un testo teatrale che, come commenta lo stesso regista Monia Ovadia, è stata estremamente capace “di una scrittura intensa che alterna un’espressività cruda a momenti di lirismo”. Un bellissimo spettacolo quindi, che ha messo in scena, attraverso un monologo intenso, la storia dell’uomo, piuttosto che del personaggio, svelandone gli aspetti più intimi, narrandone gli amori vissuti, le debolezze, la crudeltà dell’azione, le riflessioni dell’anima.
Per farlo la recitazione si è alternata magicamente al canto e alle forme del cunto della tradizione siciliana di cui Incudine è eccelso cantore. La musica, protagonista anch’essa quanto le parole, ha narrato in note le emozioni e i deliri dell’uomo. A scriverla lo stesso Incudine, a eseguirla magnificamente Antonio Vasta, polistrumentista di rara bravura. Moni Ovadia ha firmato una regia esemplare che ha seguito con magistrale aderenza le evoluzioni del testo, accompagnando lo spettatore in un viaggio senza tempo. Il prossimo appuntamento con la stagione teatrale al Teatro Donnafugata è a gennaio, il 3 e il 4, con Flavio Insinna e lo spettacolo “La macchina della felicità”.