Gli xantelasmi sulle palpebre: cosa sono e come riconoscerli? Gli xantelasmi sono delle palline bianco – giallastre che si formano sulle palpebre. Sono degli accumuli di grasso.
Ma come riconoscere gli xantelasmi? Gli xantelasmi si possono formare sia sulle palpebre inferiori che su quelle superiori ed in particolare nella parte esterna della palpebra. Sono delle piccole formazioni che possono localizzarsi anche a livello dell’iride e della cornea. Hanno una grandezza che varia da pochi millimetri fino a 7-10 centimetri e spesso si formano in pochi gruppi. Nella maggior parte dei casi sono in rilievo, ma possono essere anche piani. Hanno una consistenza morbida e vellutata e sono indolori e bilaterali. In un primo momento appaioni come chiazzette dai contorni sfumati e dal colore rosa arancio. Poi si trasformano in vere e proprie placche rilevate, di colre giallognolo.
Alcune volte sono anche pruriginosi. Gli xantelasmi spesso non interessano solo le palpebre ma anche altri parti del corpo. Questi piccolo accumuli di grasso che sono noti come campanelli di allarme per colesterolo alto e ipercolesterolemia possono interessare anche altri parti del corpo diversi dalla cute ed in particolare possono interessare stomaco, tendini, sistema nervoso centrale e ossa. In quasto caso si parla di xantomi. Nella maggior parte dei casi, comunque, si manifestano sotto la superficie della pelle. All’origine c’è quasi sempre un livello elevato di lipidi nel sangue. Possono essere spia di ipercolesterolemia, ma anche di altre malattie come diabete, pancreatite o ipotiroidismo.Gli xantelasmi colpiscono oin prevalenza pazienti di mezza età ed anziani, con una incidenza lievemente maggiore nel sesso femminile.
La comparsa di queste lesioni prima dei 40 anni è fortemente sospetta per la presenza di una ipercolesterolemia famigliare. Pertanto uno screening ematologico è strettamente raccomandato prima di qualsiasi azione terapeutica. La forma più comunemente associata di dislipoproteinemia famigliare è il tipo IIa, sebbene possono anche essere riscontrati tipi IIb e III. I pazienti con il più alto tasso di recidiva sono quelli con livelli di colesterolo persistentemente elevati.