La recente discussione consiliare sul regolamento IUC che comprende anche la principale tassa comunale, ovvero quella sui rifiuti, la Tari, ha provocato prese di distanza e critiche da parte dei gruppi di opposizione M5 e Pd.
A nome del gruppo consiliare 5 stelle è intervenuto il capogruppo Sergio Firrincieli che parla addirittura di “Tari e gioco delle tre carte delll’amministrazione Cassì che a marzo calcola la tariffa con somme in eccesso e a dicembre le sottrae scontandole solo ad alcune categorie”. Firrincieli spiega “il 30 aprile, con il decreto Crescita del Governo nazionale, il Comune di Ragusa decide di modificare il regolamento Iuc che già per l’anno in corso avrà un effetto retroattivo. Il 14 marzo, prima quindi, l’ente di palazzo dell’Aquila esitava il piano economico-finanziario della Tari che ricordo essere una tariffa per un servizio erogato al Comune. L’ammontare del piano era di 17,4 milioni di euro.
Proprio di recente, con il pagamento del saldo, i contribuenti ragusani hanno potuto beneficiare, come era stato annunciato a suo tempo, di una riduzione del 5%. A marzo, però, quindi in tempi non sospetti, appigliandomi sui mancati costi del conferimento in discarica, avevo sostenuto che le previsioni tecniche prevedevano un risparmio di circa due milioni di euro. Per cui la riduzione del 5% avrebbe potuto essere molto più consistente, secondo me nell’ordine del 12%, sempre a vantaggio dei cittadini ragusani”. Poi il capogruppo pentastellato aggiunge “allora, però mi fu detto che non era possibile. Adesso, in aula, ci viene presentato un nuovo regolamento in cui si parla di riduzione della Tari per varie categorie di utenti. Non per tutti, quindi. Significa che ci saranno decurtazioni della Tari, con effetto retroattivo per quanto riguarda il 2019, sulle aree scoperte per inidoneità a produrre rifiuti. Sorge comunque un sospetto. E cioè che queste somme erano state previste in più in primavera giusto per consentire di procedere con l’effettuazione di sconti specifici in periodo autunnale. Politicamente, una manovra molto scorretta. Con l’aggravante che questa riduzione sarà applicata in percentuale non a tutti ma solo ad alcune fasce di persone.
Secondo noi, tutto ciò è inammissibile. Sembra che l’amministrazione Cassì abbia messo in piedi un tesoretto solo con lo specifico intento di procedere, adesso, con le riduzioni. Un modus operandi assolutamente scorretto e che lascia molto da pensare e soprattutto lascia che a pagare siano sempre i soliti ovvero i molti contribuenti ragusani”. Sulla vicenda Tari intervengono anche i due consiglieri Pd Mario Chiavola e Mario D’Asta focalizzando la loro attenzione su altri aspetti, sopratutto sul fatto che “i ragusani stanno pagando per un servizio che sta facendo registrare oggettive difficoltà e la giunta Cassì non è in grado di dare un’adeguata sistemazione alla macchina”.
E i due consiglieri dem puntualizzano “stiamo parlando di una imposta che certifica le difficoltà fatte registrare in città da questa amministrazione per tutta una serie di motivi. In primo luogo perché, così, è stato del tutto delegittimato il principio del più differenzi e meno paghi la Tari. Con buona pace del traguardo pari al 75% di percentuale differenziata, dato tanto sbandierato in Sicilia da questa amministrazione come grande risultato, ma che, in realtà, non corrisponde a una città effettivamente pulita visto e considerato che ci sono parecchie zone che risultano sporche. Tra l’altro, l’indifferenziato nelle ultime settimane non è stato raccolto con regolarità. Poi, non possiamo non considerare la polemica complessiva che ne è scaturita e che ha a che vedere con la posizione debole del sindaco nel non avere saputo difendere il nostro Comune nei confronti di chi ha chiuso la discarica di Cava dei modicani”.
Detto ciò Chiavola e D’Asta proseguono “dobbiamo pure considerare da un lato le lunghe file per pagare la Tari o per chiedere chiarimenti su bollette con calcoli errati, file che hanno caratterizzato le scorse settimane; dall’altro lo stato di agitazione degli operatori ecologici. Tutta una serie di elementi, quindi, che pongono questo servizio, che dovrebbe essere tra i fiori all’occhiello della nostra città, come uno di quelli che sta facendo registrare oggettive difficoltà. In più se noi leghiamo questo regolamento all’altro tema che, in maniera più complessiva, concerne le tasse comunali, non possiamo fare a meno di sottolineare come si registri una vessazione più pesante che in passato nei confronti del contribuente. L’esempio lampante è quello della Lamco che si è occupata del servizio di anagrafe tributaria. Ci sono accertamenti del 2014 che stanno arrivando agli utenti e che hanno degli effetti retroattivi.
Insomma, un disastro. Dispiace che l’amministrazione comunale non abbia mai assunto in maniera forte una posizione chiara a difesa del cittadino e della città. Piuttosto, ha preferito delegare al mero contenzioso quella che invece dovrebbe essere una faccenda da risolvere in maniera del tutto differente. E’ una questione che desta molte perplessità. Il principio è nobile, combattere l’evasione. Ma sono sbagliati gli strumenti utilizzati. Tutti elementi, insomma, che ci fanno comprendere come ci sia qualcosa che non va. Ecco perché ci siamo posti in maniera fortemente critica nei confronti di questo regolamento. E aspettiamo che dall’amministrazione comunale possano arrivare dei chiarimenti specifici rispetto alle perplessità che, come gruppo, abbiamo sollevato”. (da.di.)