Maltrattamenti e minacce ai genitori. E’ con questa accusa che la Polizia di Stato di Ragusa ha tratto in arresto D.M. ventinovenne ragusano in esecuzione di ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per maltrattamenti ripetuti, minacce ed estorsione ai danni dei propri genitori, emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica Iblea.
Il risultato, che costituisce una delle prime applicazioni in provincia della Legge nr. 69 del 2019 cd. “Codice rosso”, ha visto all’opera il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e il Sost. Procuratore Dott. Santo Fornasier che, nell’ambito delle rispettive competenze, hanno fornito immediata tutela alle vittime di violenza domestica, ponendo fine alle gravi sofferenze a cui il figlio sottoponeva i genitori anziani e malati. D.M., in diverse occasioni, aveva usato loro violenza sia fisica che psicologica, perché gli consegnassero somme di denaro, e di recente le vessazioni si erano esacerbate. Capita la gravità dei fatti, gli uomini della Sezione Volanti compendiavano immediata comunicazione di reato alla Procura della Repubblica, che in tempi rapidissimi disponeva attività di indagine delegata.
Gli anziani, esausti per le sofferenze fisiche e psichiche, perpetuate ormai da tempo dal figlio convivente, che aveva portato a fare allontanare dall’abitazione l’altra loro figlia, hanno deciso di denunciare il proprio figlio ormai fuori controllo. Sulla base di tutti gli elementi di prova raccolti dagli agenti, il Sost. Procuratore Dott. Santo Fornasier, ha tempestivamente richiesto l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, accolta dal Gip Dott. Claudio Maggioni che ha ritenuto ampiamente dimostrati i gravi indizi di colpevolezza raccolti in merito ai reati di maltrattamenti gravi e ripetuti ed estorsione aggravata, nei confronti dei genitori. Nella giornata di ieri il giovane è stato rintracciato dai poliziotti delle Volanti e, dopo gli atti di rito, è stato tradotto presso il carcere di Ragusa.