Una realta’ in crescita, che vede oggi circa 14 mila beneficiari in Italia. E’ il microcredito sociale e imprenditoriale, al centro di un report realizzato da C.Borgomeo&CO e promosso da Federcasse e Confcooperative con il contributo di Fondosviluppo.
"I numeri del microcredito sono importanti, sono quasi 140 programmi per un insieme di beneficiari stimati in quasi 14 mila. Non ci sono aree del paese scoperte, alcune vedono una presenza piu’ intensa, altre meno. Il microcredito contribuisce sia alla resilienza del paese di alcune fasce in difficolta’ ma in qualche modo anche alla crescita", ha detto Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse – BCC Credito Cooperativo, a margine della presentazione del Rapporto. "E’ molto importante distinguere tra microcredito sociale, che e’ quello di emergenza – ha spiegato – che accompagna famiglie o individui in difficolta’ e il microcredito imprenditoriale che tenta di dare una mano sia per creare lavoro che per confermarlo, laddove ci siano delle fasi critiche ma soprattutto diversa trasformare gli orizzonti di vita di persone e famiglie.
Quindi da una parte l’emergenza e dall’altra il microcredito che tenta di confermare posti di lavoro o crearne di nuovi". I programmi di microcredito avviati in Italia a partire dal 2004 fino al 31 dicembre 2018, che e’ stato possibile censire sono 399, e hanno consentito a oltre 166 mila soggetti di accedere a prestiti del valore totale di 2 miliardi di euro. Il valore medio dei prestiti si attesta su un importo di circa 12 mila euro. "E’ molto importante per quanto riguarda le banche di credito cooperativo una costante alleanza nei territori, con le diocesi, le caritas, le fondazioni antiusura – ha concluso Gatti -. E’ uno strumento che invita alla responsabilita’ chi lo riceve a differenza di chi riceve un dono o un sussidio qualsiasi, e’ responsabilizzato perche’ deve restituirlo. Ma l’obiettivo e’ quello di migliorare le capacita’ produttive o uscire da una situazione sociale magari in difficolta’. Come noi abbiamo imparato, il dono impigrisce, il credito responsabilizza".