Secondo gli ultimi dati Istat, riguardanti la mortalità infantile in Italia, la provincia di Ragusa, si colloca, nel panorama italiano, una delle realtà con la percentuale più bassa nell’anno 2016 con 2:16, rispetto alla media nazionale di 2,75 per mille, quindi al di sotto della media nazionale.
Nel 2017 la media della provincia ragusana è di 3:14, con una media nazionale di 2:75. Sia per l’anno 2016 e per il 2017 il territorio ibleo si colloca sempre al secondo posto rispetto alle altre province siciliane. Sono diversi gli elementi che possono determinare la mortalità infantile: la salute e la condizione della madre; la nascita e i primi giorni di vita del bambino; qualità dei servizi sanitari dedicati alla maternità e all’infanzia, salubrità delle abitazioni, contesti socio-ambientali. Purtroppo in Italia si registra un andamento a doppia velocità. Infatti, nelle regioni del Sud si registrano tassi molto più alti di mortalità infantile rispetto alle Regioni del Centro e del Nord.
Questo è determinato dal fatto che ci sono risorse minori in termini strumentali, strutturali e di personale. «Il dato della Sicilia è pari 4,15 per 1.000, un divario, rispetto a quello di Ragusa – che ci rallegra e incita ad avere sempre una alta attenzione come è stato finora nel territorio ragusano» commenta il dr. Francesco Spata, direttore ff dell’UTIN – unità Terapia Intensiva Neonatale – ospedale “Giovanni Paolo II” Ragusa. Foto: Francesco Spata.