Il lago dei cigni, ancora oggi il più emozionante tra i balletti classici, sarà in scena il 21 gennaio alle ore 20:30 presso il Teatro Duemila di Ragusa. In scena l’incanto delle coreografie e dei costumi di uno dei corpi di ballo più famosi al mondo. La trama, decisamente romantica, racconta la storia della principessa Odette che, per aver negato il suo amore al malefico mago Rothbart, si trova costretta a trascorrere le ore del giorno sotto le sembianze di un cigno bianco. La maledizione potrà essere sconfitta soltanto da un giuramento d'amore.
Il principe Sigfried imbattutosi per caso nella caccia di un cigno, si ritrova dinanzi la splendida Odette, se ne innamora e promette di salvarla. Durante una festa alla Corte del principe, il mago presenta sua figlia che assunte le sembianze di Odette, lo inganna facendosi giurare eterno amore. A quel punto Il mago rivela la vera identità della fanciulla e Odette, destinata alla morte, scompare nelle acque del lago. Sigfried, disperato, decide di seguirla: è proprio questo suo gesto a rompere l'incantesimo consentendo ai due giovani innamorati di vivere per sempre felici. L’interpretazione da parte del Balletto di San Pietroburgo del balletto classico per eccellenza e la partecipazione dei Solisti del Teatro di San Pietroburgo, rende questa data un appuntamento da non perdere.
Con questa versione de Il Lago dei Cigni, la Compagnia di San Pietroburgo ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e Lev Ivanov, datate 1895, esprimendo la volontà di tornare all’autentica versione della coreografia creata per il Teatro Mariinsky. Le scenografie si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica. Le scene del I e del III Atto presentano uno stile classico fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto, ambientati sul lago, hanno un ambiente mistico, lunare, dove si alternano attimi tenebrosi e giochi di luci e ombre. Il Lago dei cigni rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni e generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare.