"Ieri sera abbiamo incontrato la Questura, che ci ha chiesto di fare un passo indietro. Noi rispettiamo la legge e le istituzioni, ma se saremo costretti a farlo risponderemo con una piazza. Con le persone". Lo afferma, parlando con AdnKronos, il movimento 6000 sardine, relativamente al caso della piazza di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, scelta dal leader della Lega Matteo Salvini per il comizio di chiusura della campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, candidata alla guida dell’Emilia-Romagna.
Prenotata diversi giorni fa dalle Sardine, proprio, spiegano, "per evitare strumentalizzazioni" da parte del Carroccio. Secondo una regola delle campagne elettorali, i partiti hanno la prelazione su qualsiasi spazio pubblico rispetto agli enti che non partecipano alla competizione elettorale. Dunque, la piazza spetterebbe alla Lega. "C’è un documento che attesta che noi abbiamo fatto la richiesta per la piazza, richiesta che è stata protocollata – spiegano le Sardine – ora c’è questo accordo che dà la precedenza, in campagna elettorale, ai partiti e la Questura vorrebbe che facessimo un passo indietro per dare la piazza alla Lega quando noi, rispettando la legge, abbiamo presentato una richiesta con largo anticipo".
Le Sardine il passo indietro sono pronte a farlo, per rispetto delle regole e delle istituzioni, tuttavia, sottolineano, "se si va a vedere quante persone ci hanno scritto, anche sulla pagina Facebook dell’evento, in quanti ci stanno contattando, forse si dovrebbe tenere conto del fatto che le persone non sono poi così contente del comizio di Salvini". In ogni caso, nel pomeriggio Mattia Santori incontrerà il Questore di Reggio Emilia. In un video sulla pagina Facebook del movimento, inoltre, le Sardine lanciano un appello al leader del Carroccio, Matteo Salvini: "Chiediamo alla Lega un gesto di responsabilità". Siamo pronti, dice Santori, "a rinunciare alla manifestazione, che avremmo fatto solo per tutelare la dignità di quella comunità".
In cambio, "chiediamo il primo gesto di civiltà da parte della Lega in questa campagna elettorale. Lasciamo stare Bibbiano e parliamo di contenuti. Se la Lega rinuncerà a quella piazza, noi andremo in Questura a dire che non abbiamo bisogno della piazza accanto o di quella piazza. Non litigheremo per le piazze. Torneremo a Bibbiano a mangiare le crescentine o le tigelle dopo la campagna elettorale per festeggiare, qualsiasi cosa succederà, con la popolazione, per parlare di altro. Non strumentalizziamo un caso di magistratura che non ha nulla a che vedere con il futuro dell’Emilia-Romagna".