Modica- Col respingimento della mozione sul Verde Pubblico e Privato, chi ci perde non è il M5S o il Consigliere, Marcello Medica, firmatario dell’atto, o i pochissimi Consiglieri di minoranza che l’hanno condivisa e favorevolmente votata, chi ci perde è la città e i cittadini modicani. Non si riesce ancora a comprendere quali motivazioni hanno spinto la Maggioranza consiliare a boicottare, astenendosi, la più che nobile proposta di impegnare l’Amministrazione comunale a istituire il Piano del Verde Urbano e il Regolamento del Verde Pubblico e Privato.
I consiglieri di Maggioranza, evidentemente, hanno ritenuto esaustivo al problema del verde in città il fatto che, a memoria dell’Assessore Giorgio Belluardo, sia pari a zero la sommatoria fra gli alberi sottratti e le piccole piante a rimpiazzo. Non ha avuto rilevanza per loro lo spazio urbano di sottrazione e quello di nuovo impianto; la funzione cui destinarli, la scelta programmata delle essenze in relazione a spazio e funzione (es. i palmizi del Monumento ai Caduti o quelli di piazza Matteotti), i tempi di accrescimento dei nuovi e la tempistica di espianto dei precedenti, il censimento aggiornato del verde urbano con le sue emergenze e monumentalità. Appare a questo punto chiaro che, anche nel settore del Verde, l’Amministrazione comunale e la sua Maggioranza consiliare confermano la propria indisponibilità a pianificare, così come accade in altri cruciali settori, come quello urbanistico o finanziario, provocando disordine, confusione o, peggio ancora, danni permanenti e difficilmente riparabili.
Un’occasione persa, dunque, per rendere la città più vivibile, più green e con l’opportunità per tutti i cittadini che la vivono di usufruire di spazi verdi, e per tutelare anche il verde privato, con particolare riferimento agli alberi monumentali. Invece, si assiste a continui tagli e disboscamenti, senza alcun rimpiazzo come nei casi di via Aldo Moro, via Alcide De Gasperi, via Fabrizio, ecc. e dall’altro lato, si assiste, piuttosto, all’abbandono e al degrado dei pochi spazi verdi esistenti, ad iniziare dalla villetta di via Silla, ancora oggi chiusa alla fruibilità, per non parlare del Parco Monserrato, dove quasi un milione di euro di soldi pubblici sono stati buttati al vento, o ancora di Villa Cascino abbandonata al suo lento e inesorabile declino. Infine, nessun rispetto vi è della Legge n. 10 del 14/01/2013, che prevede anche l’obbligo, per il comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni neonato, nonché il censimento e la protezione degli alberi monumentali, che per legge non sono più soltanto i secolari, ma tutti quelli con un valore storico, culturale e paesaggistico.
Un’Amministrazione e una Maggioranza, dunque, che predicano bene ma razzolano male, che cioè, fingono di volere il bene della città, aderendo alle iniziative ambientali, ma poi, nel momento in cui c’è da adottare anche un semplice ma importante atto, come in questo caso, un primo passo di un percorso virtuoso verso il green new deal, si tirano inspiegabilmente e ingiustificatamente indietro. Da parte nostra – sappiano tutte le forze politiche – continueremo a presentare proposte per il bene della città e dei cittadini e chi si rifiuterà di condividerle avrà già scelto da che parte stare.