E’ un quadro desolante quello del trasporto urbano tracciato dal movimento Territorio, che evidenzia anche la carenza di linee di collegamento con l’ospedale Giovanni Paolo 2° di contrada Bruscè-Cisternazzi, sia per l’utenza cittadina sia per chi proviene da altri centri della provincia. Dopo aver ricordato che “si moltiplicano le proteste per un trasporto pubblico che non accenna a essere migliorato: le difficoltà di spostamento in città perdurano, non parliamo, poi dei collegamenti con le periferie e i nuclei abitativi nelle contrade, eternamente dimenticate”, la nota stampa del movimento evidenzia che “il problema, invero esistente da anni, torna alla ribalta, prepotentemente, alla ribalta perché anche il nuovo collegamento, inevitabile, con il nuovo ospedale di contrada Cisternazzi, non si rivela adeguato alle esigenze della collettività, come si prevedeva”.
Territorio entra poi nello specifico “una partenza ogni mezzora, dal terminal di via Zama, non risolve, del tutto, i problemi di quanti non abitano nei pressi del percorso della linea 16” ed intende farsi portavoce anche delle lamentele provenienti dalla provincia “come è noto, il bacino di utenza del Giovanni Paolo II è vasto e abbraccia buona parte del territorio, chi viene da altri comuni, con mezzi pubblici o con il classico passaggio, non trova facile raggiungere il nosocomio, situazione aggravata dalla mancanza di informazione sugli orari e sulle linee. Classi disagiate, senza auto propria, anziani, disabili, trovano enormi difficoltà nel raggiungere il nosocomio, in città spostarsi è ormai una avventura.
La domenica e nei giorni festivi, per la riduzione delle linee, i problemi si acuiscono”. Territorio dunque “si fa partecipe di queste istanze della comunità, esternate anche attraverso i social, perché si rende conto che mancano i servizi essenziali di mobilità all’interno della cinta urbana, non ci sono servizi efficienti per scuole, scuole, uffici, zone industriali e artigianali, è difficile spostarsi per lavoro, peggio per i turisti, verso gli aeroporti, verso le località turistiche”. Infine lancia un segnale veso l’amministrazione Cassì “nel frattempo si vantano ipotetiche politiche per la mobilità che restano solo esibizioni progettuali per una città del futuro, al momento incomprensibile e lontana nel tempo”. (da.di.)