Il coronavirus cinese preoccupa gli italiani, e c'è chi è già chi ha deciso di evitare i mezzi pubblici per proteggersi. A testimoniarlo sono i risultati di un sondaggio realizzato per l'Adnkronos Salute dall'Eurodap. Dall'indagine, a cui hanno partecipato 671 uomini e donne, è infatti emerso che la maggior parte dei partecipanti si è detta preoccupata per la diffusione del patogeno e dalle ingenti misure di sicurezza attuate per limitare la diffusione del virus.
Il 64% degli intervistati, inoltre, ha detto che in caso di sintomi influenzali contatterà o si recherà immediatamente da un medico o in una struttura sanitaria, cosa che generalmente non avrebbe fatto. E c'è chi ha già preso le prime contromisure: il 56% ha dichiarato di fare maggiore attenzione all'igiene; e una piccola percentuale pari al 21%, in questo periodo ha deciso di evitare i mezzi pubblici. Attenzione però: "La paura ci fa ammalare di più. Nel senso che gli stati emotivi possono agire sul corpo e influenzarlo, portando a un abbassamento delle difese immunitarie", avverte Eleonora Iacobelli, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell'Eurodap.
I pericoli per la salute hanno la capacità di smuovere angosce profonde e, anche se non si può ancora parlare di 'panico da coronavirus', "è evidente che l'allerta in Italia è di gran lunga superiore alla pericolosità del virus. Un certo grado di responsabilità – dice Iacobelli – ce l'hanno anche i media che, con le immagini di aeroporti praticamente militarizzati, folle con la mascherina sul volto e controlli a tappeto, hanno proposto una realtà di emergenza mondiale". I mezzi di comunicazione fanno informazione, ma spesso il messaggio – avverte l'esperta – è veicolato in maniera più allarmistica rispetto alla realtà. "Ciò ha fatto sì che molti vivano già la situazione come se anche in Italia fossimo in pandemia. Bisognerebbe vivere questo ennesimo momento di allarme con consapevolezza, senza ingigantirlo".
Una maggiore attenzione e una corretta igiene sono sicuramente raccomandabili, ma senza sviluppare comportamenti di controllo ossessivi, ammoniscono gli esperti di Eurodap.