A insospettirlo è stato il silenzio su WhatsApp. Così il fidanzato di Monica Di Liberto, 27 anni, uccisa insieme alla madre, Rosalia Mifsud, 47 anni, ieri notte a Mussomeli, nel Nisseno, da Michele Noto, 27 anni, che poi si è tolto la vita sparandosi alla testa, ha capito che stava accadendo qualcosa di terribile nell'abitazione di via Santa Annunziata. "Si erano sentiti su WhatsApp – spiegano all'Adnkronos gli investigatori – e la ragazza gli aveva detto della presenza di Noto in casa.
Poi le comunicazioni si sono interrotte". Preoccupato per non aver più ricevuto notizie dalla fidanzata, il ragazzo ha contattato il fratello della vittima, un 21enne, e insieme si sono corsi nell'appartamento. Nella camera da letto i corpi senza vita delle due donne e di Noto. I sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. I colpi di pistola che avevano raggiunto le due donne alla testa non hanno lasciato loro scampo. Sull'omicidio-suicidio indagano i carabinieri.