Roma, – Gioco online: è davvero un settore ancora in ombra, su cui pesano pregiudizi e scarsa informazione? Spesso si parla di gioco online come un pericolo, considerata l'accessibilità 24 su 24 e 7 giorni su 7 e la possibilità, senza alcun controllo, che vi possano accedere i minorenni. In realtà, è importante fare le giuste distinzioni tra gioco online legale e illegale. Una premessa è necessaria. Quando si parla di online gaming, ci si riferisce ad un settore legale che include attività come scommesse, giochi e lotterie che possono essere eseguiti da remoto, solitamente su dispositivi connessi come smartphone, tablet e pc.
Rispetto al gioco tradizionale, significa avere accesso ad un numero più elevato di vantaggi, legati alle nuove tecnologie. Ma le differenze tra gioco tradizionale – che tiene impegnato il giocatore in un luogo fisico, per esempio, davanti ad una slot machine – e online gaming vanno al di là delle modalità di gioco, e si misurano meglio sul terreno della sicurezza e della legalità. Il gioco legale online, infatti, rappresenta oggi l'offerta più sicura per il giocatore. "I risultati emersi da una ricerca condotta dall'Istituto Superiore di Sanità,
'Disturbo sul gioco d'azzardo: risultati di un progetto sperimentale', confermano non solo la necessità di una corretta informazione sul settore del gioco online, soprattutto nella fascia di età che va dai 25 ai 44 anni, ma chiariscono anche che l'online gaming è l'unico che offre procedure di identificazione del giocatore, di limitazione al gioco e di protezione dei giocatori", sottolinea Moreno Marasco, presidente di Logico (Lega Operatori di Gioco su Canale Online), associazione che rappresenta alcuni grandi players dei giochi online in Italia e che ha tra i suoi obiettivi quello di promuovere la cultura del gioco digitale, contrastando ogni forma di gioco illegale e di “match fixing”.
Dalla ricerca emerge che il gioco si svolge nel 94,5% dei casi in luoghi fisici (bar, tabaccherie, sale giochi), mentre solo il 5,5% gioca online. E tuttavia il dato, che potrebbe apparire come un paradosso, è che i limiti e le tutele esistono solo nel settore online e sono riconducibili al ruolo di ente regolatore svolto dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm), che gestisce il gioco online attraverso i propri concessionari. La stessa crescita del settore online (7% del totale nel 2017) "è riconducibile – spiega Marasco – in ultima analisi alla canalizzazione della domanda di gioco sul circuito legale, non ad un 'boom' di giocatori".
Il gioco, dunque, non è tutto uguale. L'affermazione non vuole essere uno “spot” improvvisato, ma permette di definire con chiarezza le peculiarità del circuito online di giochi, sia che si parli di scommesse ippiche e sportive, sia che si sposti l'attenzione su lotterie istantanee, bingo, skill game, poker. Il gioco online legale è nominale, contrasta il gioco minorile, prevede tutele obbligatorie e personalizzabili (come i limiti di ricarica), è completamente tracciato da Adm, si svolge in totale sicurezza su piattaforme certificate. Ancora, i concessionari – soggetti alla normativa antiriciclaggio – restituiscono oltre il 90% degli incassi in vincite, tutte le transazioni sono monitorate in tempo reale da Adm e, a conferma della tutela nei confronti dei minori, durante l'apertura del conto viene controllato il codice fiscale e prima di ricaricarlo è obbligatorio impostare i limiti.
"La normativa italiana è stata la più sollecita, nel panorama europeo, in fatto di regolamentazione dell'online gaming – ribadisce il presidente di Logico – ma nello stesso tempo ha sempre rappresentato il gioco come intrattenimento, forma di socializzazione e piacevole impiego del tempo libero, nei limiti della legalità e al riparo da forme di dipendenza patologica".
"Logico è, come sempre, in prima linea nella lotta contro ogni forma di ludopatia e per promuovere un contesto regolatorio e normativo adeguato – continua Marasco – Per questa ragione chiediamo al Governo di rivedere il provvedimento che introduce il divieto totale di pubblicità del gioco. È evidente come il gioco online illegale possa essere contrastato solo con un'offerta legale chiara, trasparente e riconoscibile. Il divieto di pubblicità rischia di confondere, facendo solo il gioco dei circuiti illegali e del malaffare".
Infine, un dato da non sottovalutare è l'impatto del gioco online legale nell'economia del Paese. Secondo dati che si riferiscono al 2018, l'online gaming in Italia vale 1,6 miliardi di euro, Gli italiani che nell'ultimo anno hanno giocato almeno una vota online sono stati 2,6 milioni, più del 50% degli utenti gioca saltuariamente e un terzo durante un solo mese in un anno. In media, un giocatore online spende 52 euro al mese (il prezzo di due caffè al giorno). I punti di forza del gioco online legale sono in particolare la tecnologia e la sicurezza in termini di garanzie alla tutela del consumatore, nonchè gli importanti investimenti in merito, che dovrebbero essere incentivati nell'ottica di un riordino generale del settore al passo con l'innovazione digitale. (Adnkronos)