L’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa sta patrocinando il convegno internazionale sul tema “Lo spettro autistico: dalla varietà diagnostica alle evidenze di trattamento” che si terrà a Modica il 7 e 8 febbraio nella sala congressi Kikki Village di contrada Graffetta. “Desidero assicurare una speciale preghiera – dice il direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti – in occasione della Giornata mondiale del malato sulla consapevolezza dell’autismo, tema che sarà trattato durante il convegno programmato in collaborazione con l’Asp e il Csr.
Infatti, l’autismo continua a essere una sindrome per certi versi ‘misteriosa’, per la quale al momento non esiste una cura, e con la quale però sempre più tutti siamo chiamati a confrontarci. Solo in Italia colpisce tra le 300 e le 500mila persone, è un fenomeno in aumento a livello mondiale, forse anche perché negli ultimi 30 anni i medici sono diventati più capaci nel diagnosticare la malattia. In realtà, dati certi e soprattutto pubblici sul numero dei soggetti coinvolti non esistono.
E’ necessario l’impegno di tutti per promuovere l’accoglienza, l’incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, contribuendo in tale modo a rompere l’isolamento e, in molti casi, anche lo stigma che grava sulle persone con disturbi dello spettro autistico, come spesso anche sulle loro famiglie. Voglio esprimere la solidarietà della Chiesa verso i nostri cari fratelli e sorelle con disturbi dello spettro autistico, alle loro famiglie e a tutti coloro che se ne prendono quotidianamente cura”. Don Occhipinti poi precisa: “Anche se sono numerose le leggi, a livello nazionale ed internazionale, emanate per riconoscere ed agevolare le persone con disturbi dello spettro autistico, esse sono ancora scarsamente attuate, con la conseguenza che sono le famiglie a dover coprire, con non poche difficoltà, le lacune e le inadempienze delle istituzioni e del sistema dei servizi medico-assistenziali.
Per questo, è fondamentale costruire una solida alleanza tra i settori sanitario, socio-sanitario ed educativo e garantire la continuità dell’assistenza e della cura per tutto l’arco della loro vita. La Chiesa vuole testimoniare la sua attenzione e sollecitudine verso le persone con disturbi dello spettro autistico. È presente nelle nostre comunità un generale atteggiamento di accoglienza, anche se ancora si fa fatica a praticare una vera inclusione, per cui è fondamentale che le nostre comunità cristiane siano ‘case’ in cui ogni sofferenza trovi compassione, in cui ogni famiglia con il suo carico di dolore e fatica possa sentirsi capita e rispettata nella sua dignità”.