La settimana appena trascorsa ha fatto registrare, nel dibattito tra opposizioni e amministrazione comunale, vari interventi che definiamo ‘politici’ in quanto riguardano aspetti generali che coinvolgono il governo della città. Dopo quello sulla gestione dell’area camper a Marina di Ragusa, che ha visto scendere in campo sia il movimento cinque stelle che il partito democratico, con una replica dell’assessore Ciccio Barone, se ne registrano altri due provenienti entrambi del M5 e riguardanti il piano particolareggiato del centro storico e il ventilato canbio di destinazione del Museo del costume ospitato presso il Castello di Donnafugata.
Sulla prima questione è l’intero gruppo consiliare ad intervenire iniziando con l’immancabile battuta ironica sul capo dell’amminitrazione cittadina “il sindaco Cassì sembra essersi svegliato dal torpore e improvvisamente annuncia, un’altra volta dopo sei mesi, una nuova stagione per ciò che concerne gli strumenti di pianificazione urbanistica. Adesso è la fase della concertazione con i portatori di interesse sulla revisione del Piano regolatore generale”. Poi i consiglieri pentastellati Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Alessandro Antoci, Antonio Tringali e Giovanni Gurrieri proseguono “bene, vada spedito perché non c’è tempo da perdere.
Ma se ne è capace, intanto, risponda a dei quesiti semplici relativamente a questa materia. Che fine ha fatto la variante al Piano particolareggiato del centro storico per rendere le abitazioni compatibili con gli standard abitativi più moderni e adeguati? Che fine ha fatto la riqualificazione dell’ammodernamento della via Roma nel tratto tra corso Italia e la Rotonda? Che fine ha fatto la riqualificazione del foro Boario? E il Carmine? E il teatro della Concordia? Se non si è capaci di pianificare a lunga gittata, allora almeno si occupi dell’ordinario. Programmi, il sindaco, nelle more dell’iter di approvazione della revisione generale del Prg, una mera variante alle norme tecniche di attuazione per, finalmente, fare chiarezza rispetto alle numerose discrasie ed incoerenze contenute nell’impianto originario consentendo a tutti, operatori del settore e cittadini, di avere chiarezza nell’applicazione delle regole.
Faccia qualcosa per la città. E persegua gli interessi, come è giusto, di tutti”. Ma a far riflettere eventuali lettori smaliziati è una allusione lanciata dei grillini “non vorremmo che i soliti noti, o, peggio ancora, magari qualche parente dei soliti noti, entrassero nella gestione degli strumenti urbanistici. Circolano già strane voci che speriamo possano essere smentite dai fatti. Noi mettiamo le mani avanti perché non vorremmo assistere a un nuovo sacco edilizio della nostra città che, come tutti sappiamo, ha portato alla desertificazione del centro storico, con la creazione di centinaia di unità abitative lungo la cinta periferica molte delle quali, ancora oggi, dopo aver soddisfatto tutto il bisogno esistente, restano ancora inabitate.
Per una volta Cassì faccia il sindaco di questa città. E solo per il bene di Ragusa e dei ragusani”. Dunque abbastanza materiale su cui avviare una profonda e attenta riflessione, propriamente politica come dicevamo all’inizio. Dello stesso tenore l’allarme lanciato questa volta in solitaria dal consigliere 5 stelle Giovanni Gurrieri sulla ventilata trasformazione del Museo del costume del Castello di Donnafugata in una galleria espositiva. Gurrieri parla di “grande confusione in ambito culturale e turistico da parte di questa amministrazione comunale, soprattutto sul fronte della progettazione” riallacciandosi alle dichiarazioni della Giunta Cassì di volere rilanciare il museo del costume realizzato nei bassi del castello di Donnafugata.
Osserva pertanto Giovanni Gurrieri “a parte il fatto che si può rilanciare qualcosa che già esiste e non gode di ottima salute, vorremmo comprendere come mai il Comune intenda cambiare destinazione d’uso al museo del costume: mai inaugurato. Ci riferiamo, in particolare, alla manifestazione d’interesse pubblicata dall’ente di palazzo dell’Aquila per fare diventare questa struttura, già completata e pagata con i soldi dei ragusani per un preciso scopo, una sorta di Galleria degli uffizi, richiedendo la disponibilità ad operatori di una certa caratura per l’allestimento di una mostra internazionale. Una volta che, come dichiarato dalla stessa amministrazione comunale, i lavori del museo del costume sono stati completati, non si comprende la reale ragione per cui si dovrebbe modificare la destinazione d’uso. Insomma, sembra una forzatura”.
“Ecco perché – aggiunge il consigliere Gurrieri – chiediamo maggiore chiarezza in proposito all’amministrazione comunale e vorremmo sapere che cosa ne pensa l’esperto della cultura, l’architetto Giuseppe Nuccio Iacono, lui che, pur essendo stato riconfermato nel suo incarico dalla Giunta Cassì, essendosi battuto per anni allo scopo di arrivare all’apertura del museo del costume, si troverà adesso con una “creatura” che nascerà non più come era stata pensata. Che senso ha tutto questo? Qualcuno ce lo spieghi. Ragusa, secondo noi, è una città che deve ospitare mostre di interesse nazionale, ma queste devono servire per rilanciare luoghi o spazi che necessitano di maggiore attenzione, dal centro storico a Ibla. E potremmo sceglierne a bizzeffe”. (da.di.)