Sono accorsi con il sorriso sulle labbra e le mani cariche di doni, piccole cose, che vogliono simbolicamente testimoniare la vicinanza a chi soffre, nella Giornata Mondiale del Malato. Accanto a chi vive una condizione di sofferenza e grande fragilità, I Volontari dell'Avo, con la loro presidente, Rina Tardino, hanno trascorso momenti di solidarietà e di commozione. Oggi è stato un giorno diverso, per la celebrazione della Giornata, ma l'Avo non fa mancare mai il supporto e il sostegno. Di fronte a situazioni di disagio e di malattia “sempre più complesse” si avverte, come afferma il Papa, la necessità di aggiungere alle cure mediche “il prendersi cura, per una guarigione umana integrale”.
Alcuni passaggi salienti del Messaggio di Papa Francesco: 'Quante persone soffrono nel corpo e nello spirito! A chi, uomini e donne, di ieri e di oggi, vive l’angoscia per la propria situazione di fragilità, dolore e debolezza, Gesù esprime la solidarietà del Figlio dell’uomo e la sua persona ristoratrice con le parole: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt. 11,28) – (titolo del Messaggio 2020). Gesù ci insegna a guardare l’umanità ferita. Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, non corrono indifferenti e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo, nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno e invita ciascuno a farne l’esperienza. Perché Gesù nutre questi sentimenti? Perché lui per primo, nella sua carne, vivendo l’umana sofferenza ha sperimentato il ristoro del Padre.
Diverse sono oggi, sottolinea, Francesco, le varie forme gravi di sofferenze: malattie inguaribili e croniche, patologie psichiche, disabilità, malattie dell’infanzia e della vecchiaia. In queste circostanze si avverte a volte una carenza di umanità e risulta necessario personalizzare l’approccio al malato aggiungendo al curare il prendersi cura.