Ragusa – Domani sera la benedizione delle porte settecentesche della cattedrale San Giovanni Battista in Ragusa, subito dopo saranno illustrati gli interventi di restauro effettuati. Chi non si è mai soffermato più di un istante ad ammirare da vicino il maestoso portone centrale, unitamente alle porte laterali della splendida facciata tardo barocca della cattedrale di San Giovanni Battista a Ragusa, non avrà notato che furono realizzati con tavolato di abete rosso proveniente dai boschi della Calabria. La data della loro creazione si fa risalire al 1747.
Chi ha avuto più cura nell’osservarle, invece, si sarà accorto che portone centrale e porte laterali sono scandite da cornici, foglie d’acanto e fiori finemente intagliati ed assemblati al tavolato della struttura lignea. Inoltre, la struttura è composta da più assi di legno e bloccata per mezzo di chiodi e incastri a mortasa e tenone su un robusto telaio a cassettoni, la cui fattura si può osservare nella parte interna. Proprio per la stessa natura del legno, ancorché ricco di fascino, i portoni hanno subito ripetuti interventi di manutenzione e revisioni cromatiche, operazioni che si sono verificate con maggiore frequenza quando durante il secondo conflitto mondiale furono eliminate le cancellate poste davanti alla facciata.
Da qui la necessità di procedere sistematicamente e periodicamente a un’attenta azione di restauro. Forse, tra tutte, quella più interessante è stata effettuata di recente grazie all’intervento del restauratore Sebastiano Patanè, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Ragusa e l’ufficio diocesano per i beni culturali e l’arte sacra della diocesi di Ragusa. I particolari di questo intervento, sostenuto dal lascito testamentario del compianto avvocato Salvatore Distefano, venuto a mancare nel 2017, saranno illustrati domani sera, sabato 15 febbraio, a partire dalle 20 nel corso di un appuntamento che si terrà in Cattedrale a Ragusa. Il parroco, don Giuseppe Burrafato, si occuperà di benedire le porte settecentesche che sono state appena restaurate.