Modica festeggia il compleanno di Beethoven. In Teatro per celebrare i 250 anni dalla nascita. Un’ora non basta di certo a raccontare una vita, ma se dentro quest’ora si tesse una drammaturgia sapiente come quella con cui Nicola Costa ha fatto prender vita alle parole del diario segreto di Ludwig Van Beethoven, allora ecco che basta a rinnovare l’omaggio dell’umanità intera ad una personalità capace di lasciare un lascito eterno, non solo musicale. Con lo spettacolo Dear Ludwig, portato in scena ieri sera al Teatro Garibaldi come appuntamento d’apertura della Stagione 2020 dell’Associazione Mozart Italia, anche Modica si è unita alle celebrazioni che il mondo intero sta organizzando quest’anno per festeggiare i 250 anni dalla nascita di Beethoven.
“Ed è commovente – ha ricordato ieri sera la presidente di Ami Modica Anna Maria Spoto – come di un personaggio comunemente considerato schivo, spigoloso, austero, che ha passato gran parte della sua vita costringendosi alla misantropia e all’isolamento, oggi tutti siamo qui a ricordare l’esempio della forza d’animo e la straordinaria umanità. Lo spettacolo Dear Ludwig è attraversato da tutte le sfumature dell’animo umano, dalla più leggera goliardia alla più inconsolabile malinconia, com’è in fondo la vita di noi tutti, come lo è stata la vita di Beethoven e come lo sono tutte le sue composizioni”.
“La mia musica è per l’arte, non per gli aridi di cuore”, ripete spesso il Beethoven interpretato in scena da Nicola Costa, accompagnato da un cast eccellente composto da Gianmarco Arcadipane, Angelo Ariosto, Domenico Maugeri, Carmela Sanfilippo e Alice Sgroi. Di tutto il diario di Beethoven ritrovato a Bonn su cui si fonda lo spettacolo e dello storico testamento di Heiligenstadt, Costa sceglie infatti proprio quei passaggi capaci non tanto di raccontare una vicenda umana, ma soprattutto di rivelare un’acuta sensibilità del cuore, tanto a lungo messa alla prova: il profondo legame di devozione con la madre amorevole e il crollo emotivo causato dalla sua morte, le frustrazioni degli amori delusi, l’estraneità ai soprusi dell’epoca napoleonica, lo strazio della sofferenza fisica e infine l’umiliazione della sordità rappresentano solo una trama di dolorose vicende su cui sempre torna ad ergersi per questo umanissimo Ludwig la grandezza salvifica dell’eternità dell’Arte.
“Quest’anno dedicheremo a questo anniversario molti altri momenti – ha ribadito Anna Maria Spoto – fino al concerto conclusivo di novembre, quando tornerà il giovane Filippo Gorini, che ha rivelato al meglio il suo straordinario talento proprio da eccellente esecutore di Beethoven”. Il prossimo appuntamento di Ami Modica, intanto, sarà il 20 marzo con il Trio Kanon.