Roma, 18 feb. – Innalzare l'obbligo scolastico, portandolo da 3 a 18 anni, mentre attualmente l'istruzione è obbligatoria dai 6 ai 16 anni d'età. La proposta, a quanto apprende l'Adnkronos, è stata avanzata al tavolo a Palazzo Chigi presieduto dal premier Giuseppe Conte da Leu e avrebbe trovato delle aperture. O meglio, al riguardo "non ci sono chiusure nette", spiegano alcune fonti presenti alla riunione. Portare a 3 anni l'asticella vuol dire rendere obbligatoria anche la scuola materna, che attualmente non lo è.
Allo stesso tempo si è posto l'accento sul contrasto alla dispersione scolastica. Perchè si può anche aumentare l'obbligo – il ragionamento emerso – me se poi, soprattutto al Sud, i ragazzi non vanno a scuola a poco serve aumentare la 'forbice'. Massima attenzione, viene inoltre riferito da alcune fonti, al tema dei docenti di sostegno, all'edilizia scolastica, al rafforzamento degli Istituti tecnici superiori e più in generale il potenziamento del sistema scolastico e della Formazione. Sull'altro fronte, è emersa la consapevolezza che la Ricerca e l'Università necessitano di maggiore risorse e di semplificazione della burocrazia. E si è ragionato sull'importanza della internazionalizzazione degli atenei e sulla necessità di potenziare il reclutamento dei docenti.
"Al tavolo su agenda governo 2020/2023 abbiamo portato le priorità del Pd. Sulla scuola: estensione obbligo 3-18 anni, gratuità dei libri di testo e tempo pieno. Investiamo sui talenti di ognuno, sul diritto allo studio universale per far crescere il Paese", scrive il viceministro Anna Ascani su Twitter.