Torino, 20 feb. – L'arte dolciaria è cultura, sinonimo di accoglienza dell'ospite, di momento di festa, è un diletto a cui l'uomo difficilmente sa rinunciare. Nel corso dei secoli, si è fatta sempre più raffinata e particolareggiata di dettagli e sfumature per il palato. Italia e Francia in quest'arte primeggiano nel mondo e trasmettere questi saperi è fondamentale, anche perchè si trasformano in opportunità di lavoro, con radici nel territorio ma prospettive mondiali. Così, negli ultimi due anni, oltre 70 ragazzi italiani e francesi hanno avuto un'occasione speciale grazie al progetto 'Vale – Valore all'esperienza' di cui il Ciofs-Fp Piemonte è capofila. Iniziativa resa possibile grazie ai fondi europei del Programma Interreg Alcotra e i cui risultati sono stati presentati oggi insieme ai partner francesi Gip Fipan.
“Sono progetti articolati – spiega Silvana Rasello, presidente del Ciofs-Fp Piemonte – che necessitano di una attenta regia e di tanti partner istituzionali e formativi: in questa occasione abbiamo lavorato con Gip Fipan della Costa Azzurra e con gli italiani di Scuola Malva Arnaldi, ma essenziale è stato il supporto di Torino Città Metropolitana e della Regione. Due anni di attività di cui facciamo un bilancio e la cui prima soddisfazione è per noi il successo formativo e occupazionale dei ragazzi". Infatti, le storie, molto diverse tra loro, di tanti giovani, in Italia come in Francia, documentano cosa significhi essere guidati verso la strada giusta. Matthew ha sviluppato un particolare amore per il cioccolato e ha deciso di diventare imprenditore di se stesso, grazie al servizio Mip; Andrea lavora in una gelateria della zona; Moteyo ha scelto di passare tutta l'estate lavorando in Costa Azzurra; Letizia si sta specializzando nel Cake Design; e Miriam, che ha fatto la stagione estiva in una gelateria in Sardegna, ora lavora a Torino. Strade e scelte diverse, ma con un 80% di successo occupazionale e tanta soddisfazione individuale.
Anche guardando in prospettiva e ascoltando le parole di Fabrizio Galla, pasticcere pluripremiato intervenuto durante il convegno finale del progetto Vale, negli spazi di Piano35 del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, si capisce quale è il percorso che si può intraprendere per arrivare lontano. I piani di sviluppo sono sempre due, quello con i ragazzi e quello più manageriale, in cui i centri di formazione sono sfidati a trovare strade e soluzioni: “Un progetto di questa entità è sempre una sfida anche per noi. Comporta fasi di sviluppo e definizione delle prassi, la selezione e armonizzazione con partner e professionisti dei mestieri che possano insegnare sapendo fare".
"L'interazione con strutture pubbliche e private che lavorano in modo diverso e la selezione dei ragazzi. Ciò significa che si mette in moto una piccola azienda temporanea che copre le più diverse funzioni. Serve poi, inoltre, farsi carico del futuro e lavorare come mediatori e promotori dei ragazzi nel mondo del lavoro. Spesso siamo restii a dire pubblicamente che dietro ai successi formativi c'è tanto know-how e più impariamo e più occasioni possiamo far nascere come queste”, spiega Elisabetta Donato, coordinatrice de progetto Vale.
Il progetto transfrontaliero, ha coinvolto professionalmente, tra Italia e Francia, circa 150 persone, di cui una ventina formatori e trainer. Ciascun allievo di Vale ha svolto 245 ore di formazione in aula e in laboratorio con attività pratica e 105 ore in mobilità, ovvero in stage transfrontaliero. Denis Fèrault, di Gip Fipan, evidenzia, inoltre, che la collaborazione transfrontaliera tra gli enti ha agevolato la contaminazione positiva tra le eccellenze dei territori, ampliato le prospettive occupazionali e favorito la modernizzazione delle produzioni locali, con ricadute proficue su tutta la filiera e sullo sviluppo delle aree coinvolte.
"L'esperienza francese per la formazione – sottolinea Fèrault – si è svolta in seno al Liceo Paul Augier per la prima edizione e al Liceo Auguste Escoffier, a Cagnes sur mer, per le altre due edizioni. Questa esperienza è stata vantaggiosa per ciascuno dei ragazzi. Il 70% di loro ha trovato subito un lavoro in pasticceria o nel campo della ristorazione. Altri hanno invece fatto affidamento su Vale per consolidare il progetto di ottenere un diploma in pasticceria, che hanno poi ottenuto. Infine, due ragazzi hanno seguito l'accompagnamento alla creazione d'impresa pur essendo già occupati in pasticcerie”. Il percorso e l'incontro si chiudono in bellezza, o meglio in dolcezza, sotto l'occhio vigile e curioso dello chef Marco Sacco, padrone di casa del ristorante Piano35. Chissà che non abbia individuato un nuovo chef pâtissier per la sua brigata tra i giovani in sala?