Roma, 21 feb. – Raffica di reazioni alle parole di Matteo Salvini sui parlamentari che farebbero uso di droghe. "Tra mojito e citofoni forse è il caso che il test lo faccia sul serio", commenta con l'Adnkronos il sottosegretario M5S al Viminale, Carlo Sibilia. "Salvini? Dica le stronzate che vuole, ha solo voglia che gli si vada dietro. È una tattica da disperato, da sfigato", dice all'Adnkronos il senatore M5S Alberto Airola.
L'affondo del leader della Lega sui parlamentari che difendono la droga perchè ne fanno uso a giudicare dai loro occhi? "Difficile che possa vedere gli occhi di qualcuno in Parlamento perchè non c'è mai, soprattutto la mattina – commenta il senatore M5S Matteo Mantero – Quindi seguendo il ragionamento di Salvini, siccome difendere il proibizionismo vuol dire difendere il mercato illegale, chi difende il proibizionismo dovrebbe essere amico della mafia?". A replicare a Salvini però non sono solo i pentastellati. "Scoperta tardiva quella di Salvini, molti parlamentari che anche in passato hanno difeso l'uso di droghe lo hanno fatto anche perchè consumatori – afferma Maurizio Gasparri – La droga è un vero flagello. Quando in centrodestra tornerà al governo dovrà fare una priorità della lotta a tutte le droghe, con politiche serie di prevenzione e recupero, non solo con slogan".
"No alla cannabis e a qualsiasi droga è sempre stato un punto di riferimento del nostro programma, ancor più proibito a chi ricopre ruoli istituzionali – sottolinea all'Adnkronos Claudio Durigon, deputato della Lega – E se ci sono dei controlli penso sia giusto che ognuno di noi non si debba tirare indietro". "In vita mia non ho mai fumato una sigaretta, figuriamoci droghe – dice Gianfranco Rotondi (Fi-Dc) – Ma sul tema la penso come Salvini: un po' di roba deve necessariamente girare nel Palazzo e nel Paese, sennò gli italiani non avrebbero mai scambiato la politica vera con l'avanspettacolo un programma da anni a Montecitorio".
Scherza Francesco Storace: "C'è talmente tanta droga in Parlamento che sono convinti di governare".