Milano, 25 feb. – Nera, bianca o verde. Chirurgica, rigida o in tessuto. Coronavirus, in metro con la mascherina: a Milano sale la paura. Da indossare per viaggiare in metro, ma anche per camminare in strada protetti dalla nuova minaccia infettivologica: il coronavirus Sars-CoV-2. A Milano se ne vedono sempre di più. Se fino a qualche giorno fa era ancora un fenomeno sporadico, adesso che il bilancio dei contagi continua a crescere di ora in ora la preoccupazione tra i cittadini, anche nella metropoli meneghina, cresce.
Non è più un nemico lontano migliaia di chilometri. "E' dietro l'angolo", dice un ragazzo con la bocca coperta da una mascherina del tipo più diffuso – rigida e senza valvola – al suo compagno di viaggio, che invece ha scelto di uscire senza protezione. Un altro viaggiatore è fermo alla macchinetta che dispensa bevande a una fermata della linea 3: con la mascherina sì, ma inutilmente abbassata fin sotto il mento. E' un trend trasversale quello di andare in giro per la città 'a bocca coperta'. A indossare mascherine sono anziani e ragazze giovanissime, donne con l'accento straniero e 30-40enni italiani con la valigetta da lavoro.
Pensionati, ma anche impiegati d'ufficio rigorosamente in giacca-cravatta, e mascherina. Non si rinuncia alla corsa in tram o in metropolitana, sebbene i vagoni oggi sembrassero meno affollati del solito, ma la preoccupazione si esorcizza così. Chi non ha provveduto all'acquisto 'salva-polmoni' si sente quasi in difetto. La soluzione? Sciarpa tirata su fino al naso e massima distanza possibile dai compagni di viaggio.