Torino, 29 feb. – – "Ogni mattina mi sveglio con la speranza che la febbre se ne sia andata e invece non è così: da domenica scorsa febbre e un gran mal di testa. Ancora trentanove ieri è oggi 38,5 e neppure so spiegarmi come ho fatto a prendermi il virus perchè se si fa eccezione per qualche puntata a Piacenza per sbrigare alcune pratiche, sono sempre qui". A parlare, interpellato dall'Adnkronos, è Pietro Mazzocchi, sindaco di Borgonovo Val Tidone, comune del piacentino in quarantena dopo che con il suo vice, Domenico Mazzocchi, sono risultati positivi al Coronavirus. Fino a lunedì 9 marzo, pertanto, nessuno dei circa 30 dipendenti potrà presentarsi al lavoro, ed è proprio questo a preoccupare di più il primo cittadino.
"Bisogna garantire i servizi essenziali cosa non facile da fare da casa perchè non siamo attrezzati per il remoto – spiega il sindaco – inoltre, il nostro comune è sede circondariale elettorale, quindi svolge le pratiche elettive per tutta la Val Tidone e la Val Luretta e con un referendum alle porte di lavoro da fare ce n'è parecchio, ci sono molti adempimenti e quasi tutti i dipendenti comunale per ora non posso andare a lavorare anche se, per fortuna, al momento, non ci sono casi di positività".
"Una buona notizia però è arrivata questa mattina – racconta il sindaco – un comune vicino, Rottofreno, ha inviato oggi in prestito una dipendente comunale e da martedì potrà riprendere servizio una nostra dipendente con cui gli ultimi contatti con me risalgono ormai a martedì della scorsa settimana e che per fortuna non ha alcun sintomo di malattia. Questo ci dovrebbe permettere di riuscire a farcela senza ricorso al commissariamento"
Per il resto, continua il sindaco, la situazione nel Comune, poco più di 2000 abitanti è molto simile a quella che si registra nei diversi centri interessati dal virus. "Si vede poca gente in giro e c'è un po' ti preoccupazione anche perchè le misure adottate non sono da poco visto che è previsto l'isolamento dell'intera famiglia. E vero che le precauzioni servono, però forse in alcuni casi sono un po' eccessive, se una persona sta bene dovrebbe essere tenuta sotto controllo ma dovrebbe potersi muovere", conclude Pietro Mazzocchi.