Ragusa – Ancora un intervento ‘politico’ da parte del gruppo consiliare 5 stelle di Ragusa in merito alla riunione sul turismo convocata dall’assessore Ciccio Barone con invito agli altri undici comuni iblei e che si sarebbe trasformata, dicono i pentastellati, in un vero e proprio flop. Tuttavia i consiglieri cinque stelle piuttosto che infierire, cosa che non farebbe il bene della nostra comunità, preferiscono porsi seri interrogativi, dopo aver ammesso la “valenza notevole dell’incontro”.
Piuttosto Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Antonio Tringali, dopo aver constatato la presenza di due soli assessori al turismo di Comiso e Santa Croce, si chiedono “E’ questo tutto il peso politico che il Comune di Ragusa riesce ad esprimere? E’ questa l’autorevolezza che fa capo a chi ci amministra? E la leadership nei confronti degli altri enti territoriali locali? La riusciamo a mettere in campo in questo modo precario? Manifestiamo la nostra preoccupazione in proposito”. E proseguono “quello che avrebbe dovuto essere un confronto a più voci, di fatto, si è trasformato quasi in un monologo visto che Barone ha avuto modo di interloquire solo con altri due assessori.
E gli altri? Perché non hanno risposto alla chiamata del Comune di Ragusa? Non siamo autorevoli? Non siamo meritevoli di essere presi in considerazione? Tra l’altro, tutto ciò a fronte di una problematica estremamente pesante e d’attualità come quella concernente le strategie da concordare per fronteggiare, in uno dei settori trainanti per l’economia locale, il turismo, i danni causati dall’emergenza coronavirus. C’è qualcosa che non funziona, è evidente. E, soprattutto, è fin troppo chiaro che le convocazioni dell’assessore Barone non sono state prese in considerazione praticamente da nessuno”. E di nuovo Sergio Firrincieli, Zaara Federico, Alessandro Antoci, Giovanni Gurrieri e Antonio Tringali incalzano con le domande “Barone non ha autorevolezza nella qualità di assessore al Turismo?
Non si può fare un vertice in una provincia formata da dodici Comuni soltanto con tre tra questi, vale a dire appena un quarto tra quelli che la costituiscono. C’è qualcosa che non va e noi ci premuriamo di evidenziarlo. Chiediamo al sindaco se è plausibile che un Comune come quello di Ragusa si esponga a queste magre figure, sul piano politico, soprattutto in considerazione del fatto che si stava trattando una questione di cruciale importanza. Quindi il primo cittadino si interroghi. Viene snobbato l'assessore? E’ l’anello debole di questa amministrazione? Oppure è lui, il sindaco, a non essere riconosciuto dagli altri amministratori e pari grado, come leader istituzionale di tutto il territorio provinciale?
Dobbiamo ritenere che sono questi i limiti di una azione condotta senza personalità amministrativa. Insomma, si gestisce la normale amministrazione facendola apparire come eccezionale. Questo viene certamente colto dagli altri colleghi, stigmatizzato e ridimensionato relegando il capoluogo ad una comparsa su un palco dove, invece, dovrebbe muoversi da protagonista. Auspichiamo che, almeno per il futuro, e in particolare con riferimento al prossimo incontro della serie, ci possa essere maggiore partecipazione e soprattutto maggiore rappresentatività. Per non correre il rischio di continuare a compiere altre magre figure”. (da.di.)