Ragusa – Prosegue la polemica tra i consiglieri comunali 5 stelle di Ragusa e l’assessore al turismo Ciccio Barone sulla riuscita dell’incontro convocato da quest’ultimo e rivolto ai suoi colleghi degli altri Comuni iblei per il rilancio del turismo per combattere gli effetti negativi dell’allarme coronavirus. Incontro risoltosi, a detta dei consiglieri pentastellati, in un vero e proprio flop visto che vi hanno partecipato soltanto i due assessori al ramo di Comiso e Santa Croce. Ne erano quindi seguite considerazioni e domande sulla autorevolezza del Comune di ragusa e sulla sua leadership nella provincia iblea.
A quanto pare l’assessore Barone avrebbe “risposto a tali critiche sollecitando i pentastellati a rivolgere una lettera aperta al Governo nazionale”. Diciamo pare e non possiamo riportare la dichiarazione di Barone perchè, dimentico del suo ruolo istituzionale, non l’ha affidata all’ufficio stampa di Palazzo dell’Aquila, come giusto e corretto, ma, a quanto ci risulta, ad una intervista ad un singolo organo di stampa. Detto pertanto questo per necessaria informazione ai lettori, torniamo alla nota dei consiglieri 5 stelle, o meglio del capogruppo Sergio Firrincieli che innanzitutto stigmatizza che “l’assessore Barone continua ad avere questi atteggiamenti da prima donna che, infatti, sono stati ben compresi dai colleghi degli altri Comuni i quali, guarda caso, non si sono presentati alla convocazione di lunedì scorso da lui promossa”.
Poi Firrincieli prosegue “ci piacerebbe, piuttosto, sapere quali dovrebbero essere le misure che lui assieme ai suoi colleghi dovrebbero adottare visto che le stesse, considerata la fluttuazione di informazioni e di atteggiamenti da adottare alla luce delle indicazioni che arrivano dal Comitato tecnico scientifico, potrebbero già non avere più un senso un minuto dopo l’approvazione. Ci faccia capire, insomma, quali sono le iniziative che intende mettere in campo fermo restando che nessuna misura o rassicurazione in questo momento potrà convincere i potenziali turisti dal mondo, o gli italiani di altre regioni del Belpaese, a venire a passare le vacanze qui da noi e viceversa. Quindi, ci sembra in qualche modo un confronto che non porterà ad alcunché di concreto a parte un articolo sul giornale per una passerella politica.
L’unica cosa che Barone potrebbe fare è quella di mettere mano al portafogli e di risarcire, per i mancati introiti, le strutture ricettive o quelle realtà che si occupano di somministrazione, e a seguire tutte le attività che di questa epidemia risentiranno più o meno pesantemente. Ma è chiaro che non può accadere una cosa del genere. Mentre tutto il resto sono parole dette in libertà che non spostano di un millimetro quello che già abbiamo avuto modo di affermare con forza e cioè che la riunione di lunedì scorso, sull’emergenza coronavirus, si è risolta, giocoforza, in un flop, così come, ahimè, lo sarà la prossima”. (da.di.)