Roma – Coronavirus, indicazioni per i familiari e per gli operatori sanitari su come assistere a casa i pazienti. A fornire le indicazioni sono i Rapporti Tecnici dell’ISS che spiegano agli operatori sanitari le modalità in fatto di prevenzione e controllo delle infezioni. Il primo di questi rapporti, che si aggiunge alle comunicazioni tecniche che l’ISS sta pubblicando per il pubblico, “Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19 (aggiornato al 7 marzo 2020)”, redatto dal gruppo ISS sulla prevenzione e il controllo delle infezioni (Infection prevention and control, IPC) nell’ambito dell’attuale epidemia da COVID-19, in collaborazione con la responsabile dell’Area prevenzione e controllo delle infezioni dell’OMS Benedetta Allegranzi, è dedicato alla gestione dei soggetti affetti da COVID-19 che necessitano di isolamento domiciliare.
«La gestione dei soggetti affetti da COVID-19 con una forma clinica non grave che dovranno trascorrere il periodo della malattia in ambiente domiciliare è una priorità – afferma Paolo D’Ancona, responsabile del gruppo IPC. È per questo che abbiamo deciso di fornire indicazioni nazionali sul comportamento che debbono tenere coloro che forniscono assistenza sanitaria ai malati in ambiente domiciliare basandoci sulle conoscenze scientifiche attuali e su indicazioni internazionali. Il documento è ad interim, quindi sarà aggiornato rapidamente, laddove necessario, in base alla situazione epidemiologica».
La finalità di questa guida è duplice: fornire indicazioni chiare per gli operatori sanitari e per chi si prende cura di malati di COVID-19 e allo stesso tempo evitare casi secondari dovuti a trasmissione del virus. «La gestione dell’isolamento e il monitoraggio domiciliare apportano grandi vantaggi alle persone sottoposte a tali misure di contenimento e al sistema sanitario – afferma Benedetta Allegranzi, dell'OMS – consentendo ai primi di rimanere in un contesto familiare e al secondo di ridurre il carico e la pressione sulle strutture ospedaliere. Tuttavia, perché questo approccio sia efficace e sicuro, è fondamentale che i pazienti, i conviventi e chi presta le cure e l’attività di monitoraggio applichino scrupolosamente delle precauzioni specifiche in varie situazioni. Questo consentirà la prevenzione e il controllo dell’epidemia da SARS-CoV-2».
Comportamento del soggetto per garantire un effettivo isolamento. Misure di prevenzione da adottare in isolamento domiciliare e la assistenza al soggetto in isolamento. La persona sottoposta ad isolamento domiciliare deve rimanere in una stanza dedicata e dotata di buona ventilazione possibilmente servita da bagno dedicato, dormire da solo/a, e limitare al massimo i movimenti in altri spazi della casa dove vi siano altre persone. Se disponibile un solo bagno, dopo l’uso pulire con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5 % di cloro attivo1 oppure con alcol 70%.
È opportuno che il/i locali che ospitano il soggetto in isolamento domiciliare siano regolarmente arieggiati per garantire un adeguato ricambio d’aria. – In presenza di altre persone, deve essere mantenuta una distanza di almeno un metro e deve essere assolutamente evitato ogni contatto diretto (compresi strette di mano, baci e abbracci). Deve essere evitato il contatto diretto anche con altre persone sottoposte ad isolamento domiciliare. Un'eccezione può essere fatta per una madre che allatta. La madre dovrebbe indossare una mascherina chirurgica e eseguire un'igiene accurata delle mani prima di entrare in stretto contatto con il bambino. Evitare ogni possibile via di esposizione attraverso oggetti condivisi inclusi asciugamani, salviette o lenzuola, piatti, bicchieri, posate, etc).
Gli oggetti da cucina andranno lavati con attenzione con normale sapone. Vi è il divieto di spostamenti o viaggio e l’obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza. Se il soggetto in isolamento è asintomatico, non può ricevere visite fino ad esaurimento dei 14 giorni di isolamento2. Se il paziente è sintomatico il divieto è comunque posto fino alla guarigione clinica anche se sono passati 14 giorni dal contatto. di caso con conferma di laboratorio il divieto continua sino alla guarigione (consulta glossario). Se il soggetto in isolamento ha sintomi di infezione delle vie respiratorie quando si sposta dalla sua camera deve usare la mascherina chirurgica, e praticare misure di igiene respiratoria: coprire naso e bocca usando fazzoletti quando starnutisce o tossisce, tossire nel gomito; i fazzoletti dovrebbero essere preferenzialmente di carta e dovrebbero essere eliminati in un doppio sacco impermeabile posto in una pattumiera chiusa che non preveda contatto con le mani per la sua apertura (es. apertura a pedale).
Se i fazzoletti sono di stoffa, devono essere maneggiati con guanti e lavati in lavatrice a 60-90° usando comune detersivo. Dopo l’uso del fazzoletto le mani devono essere immediatamente lavate con acqua e sapone accuratamente per 40 secondi o frizionate con prodotto idro-alcolico. Le persone che assistono il soggetto, devono indossare mascherina chirurgica (quest’ultima non dovrebbe essere toccata durante l’utilizzo e dovrebbe essere cambiata se umida o danneggiata). Le mascherine non possono essere riutilizzate ma debbono essere eliminate in un doppio sacco impermeabile posto in pattumiera chiusa con apertura a pedale. I conviventi e le persone che forniscono assistenza devono evitare il contatto diretto con il soggetto in isolamento il più possibile.
Se l’assistenza prevede contatto con secrezioni respiratorie, feci o urine è necessario l’utilizzo dei guanti che devono essere poi eliminati con cura in un doppio sacco impermeabile in pattumiera chiusa con apertura a pedale, seguito dal lavaggio delle mani. I guanti non possono essere riutilizzati. – Almeno una volta al giorno, o più, le superfici dei locali utilizzati dal soggetto in isolamento devono essere pulite con prodotti detergenti e successivamente disinfettate con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5 % di cloro attivo oppure con alcol 70%) con particolare attenzione a tutte le superfici toccate di frequente. Chi effettua la pulizia deve indossare un camice monouso (o un grembiule dedicato) e guanti monouso; se vengono usati guanti domestici in gomma spessa riutilizzabili, questi devono essere disinfettati dopo l’uso (lavaggio con acqua e detergente seguito con disinfezione di tutte le parti, con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5 % di cloro attivo oppure con alcol 70%).
La persona che si occupa della rimozione della biancheria e degli effetti letterecci del soggetto in isolamento deve indossare la mascherina chirurgica e i guanti. La biancheria deve essere collocata in un sacco separato e gestita separatamente da quella del resto della famiglia o comunità e può essere lavata in lavatrice a 60° per almeno trenta minuti o a tempi più brevi per temperature superiori usando comune detersivo. I rifiuti prodotti dal soggetto in isolamento o dall’assistenza a lui/lei prestata devono essere smaltiti in un doppio sacchetto di plastica che verrà chiuso e disposto in pattumiera chiusa. Sebbene al momento non esistano prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere una fonte di infezione per l’uomo, a scopo puramente precauzionale, si suggerisce alle persone contagiate da SARS-CoV-2 di limitare il contatto con gli animali, analogamente a quanto si fa con le altre persone del nucleo familiare, evitando, ad esempio baci o condivisione del cibo.