Ragusa – Come avevamo previsto, ma era facile previsione, i gruppi di minoranza nel consiglio comunale di ragusa, ovvero quello 5 stelle, quello Pd, quelli di Ragusa Prossima e Insieme, hanno voluto ribadire il loro no a sedute consiliari in questo periodo, spiegando così implicitamente quanto era accaduto in relazione alla seduta del 10 marzo. Nel documento unitario delle opposizioni, indirizzato al Sindaco, al Presidente del consiglio comunale e al Segretario generale dell’Ente, documento peraltro, cosa abbastanza inusuale, diffuso anche tramite l’ufficio stampa di Palazzo dell’Aquila, queste ultime si rifanno “all’ottemperanza alle disposizioni contenute nel D.P.C.M del 09.03.2020 nel quale sono riportati indicazioni e obblighi che limitano in modo perentorio:
la libertà individuale negli spostamenti all’interno di tutto il territorio nazionale invitando altresì tutti i cittadini a rimanere in casa e ad uscire solo per motivi di lavoro e di urgente necessità e l’assembramento di persone in luoghi pubblici e privati, invitando contestualmente la popolazione di evitare le frequenze abituali di parenti ed amici”. Pertanto M5, Pd, Ragusa Prossima e Insieme considerato che “queste misure restrittive della libertà individuale sono state necessarie per ridurre e rallentare drasticamente il contagio da coronavirus tra la popolazione” hanno comunicato ufficialmente ai destinatari “che, per le motivazioni in premessa, in questo momento storico di grande pericolo e preoccupazione per la tutela della Salute pubblica, parteciperanno ad eventuali e comunque limitatissime sedute di Consiglio comunale, qualora i punti da adottare posti all’ordine del giorno siano: urgenti, indifferibili, improrogabili e che contengano altresì termini perentori e/o decadenziali, superati i quali viene meno il potere di emetterli, procurando un eventuale rilevante danno per la Pubblica amministrazione”.
Esposte tutte queste considerazioni i consigieri di minoranza “invitano il presidente del Consiglio comunale, unitamente ai capigruppo consiliari di maggioranza e minoranza, a raggruppare eventuali atti da adottare e da inserire all'odg di un’unica seduta di Consiglio comunale che contenga le caratteristiche di cui sopra. Fatte salve eventuali nuove disposizioni di legge, rispetto a quelle attualmente in essere, che aggraverebbero ancor di più le restrizioni individuali e collettive per tutta la popolazione, i sottoscritti esternano la più completa disponibilità nel collaborare fattivamente con le SS.LL. per ricercare soluzioni che aiutino la comunità iblea a superare al meglio questa gravissima emergenza sanitaria”. Infine i gruppi firmatari del documento invitano “il sindaco a far recapitare a tutti i consiglieri comunali eventuali note, informazioni e provvedimenti utili alla cittadinanza da lui emanate, in modo da poter diramare alla comunità tutti e in maniera univoca le stesse informazioni”.
E probabilmente nella fattispecie degli argomenti urgenti, indifferibili, improrogabili rientrerebbero i quattro debiti fuori bilancio contenuti nell’ordine del giorno della nuova convocazione del civico consesso per il prossimo 17 marzo, convocazione comunicata solo qualche ora dopo la nota dei gruppi di opposizione. La richiesta di revoca della seduta consiliare del 10 marzo era stata avanzata dagli stessi gruppi di minoranza nella mattinata del 10 marzo stesso. Era seguita, da parte del presidente del consigliio comunale, nel pomeriggio, la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo. In consiglio era poi iniziato alle 18,15 circa per terminare alle 19,20 dopo aver esitato l’argomento riguardante lo scioglimento della convenzione del segretario comunale con la Provincia: (da.di.)